Coronavirus, ora il Gran Premio d’Australia è davvero in bilico

Giro di vite in Australia sui controlli agli ingressi di persone giunte dall’Italia. Questa decisione minaccia l’arrivo di Ferrari, Pirelli e non solo

Il semaforo del Gran Premio d'Australia di Formula 1 a Melbourne (Foto Mark Thompson/Getty Images)
Il semaforo del Gran Premio d’Australia di Formula 1 a Melbourne (Foto Mark Thompson/Getty Images)

Nonostante la strenua resistenza dei vertici della Formula 1, ora l’epidemia di coronavirus minaccia seriamente il regolare avvio del Mondiale a quattro ruote. A Melbourne, città che la prossima settimana dovrebbe ospitare il Gran Premio inaugurale della stagione 2020, è già partito da tempo l’allestimento del circuito dell’Albert Park, e una parte dello staff delle squadre è addirittura già in volo verso l’Australia.

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Ma proprio in queste ore il governo locale ha preannunciato severe restrizioni all’ingresso dei viaggiatori provenienti dall’Italia: il primo ministro Scott Morrison non ha parlato per ora di blocchi, ma di “misure di controllo avanzato”. Queste precauzioni potrebbero ostacolare non poco l’arrivo sul posto di scuderie come Ferrari, AlphaTauri, Alfa Romeo e Haas, ma anche della Pirelli, fornitrice unica delle gomme del Mondiale.

Il coronavirus minaccia il GP d’Australia

Se questo scenario si verificasse, il Gran Premio d’Australia chiaramente non si potrebbe svolgere. “Ammetto che la situazione è in rapida evoluzione e, in un certo senso, dipende da questioni che sono anche fuori dal mio controllo”, ha spiegato Martin Pakula, ministro dello Sport dello Stato del Victoria, dove si trova Melbourne. “Spero che tutto vada bene, ma non posso dire nulla con certezza”. E l’ex pilota australiano, campione del mondo 1980, Alan Jones, già teme il peggio: “Se la gara fosse cancellata sarebbe una pessima notizia per tutti i tifosi”.

Alcuni addetti ai lavori, però, hanno deciso di tirarsi indietro. L’emittente televisiva tedesca Rtl, che aveva già annullato i voli dei suoi giornalisti e operatori verso il Vietnam, ha fatto lo stesso anche nei confronti dell’Australia e del Bahrein. Se dunque le prime tre gare del calendario si terranno regolarmente, la tv teutonica le seguirà dal suo studio di Colonia e non dalla pista. “La diffusione del coronavirus”, dichiara il responsabile Manfred Loppe, “i rischi per la salute e l’impossibilità di garantire la sicurezza per via delle misure previste in caso di infezione, non ci hanno lasciato altre possibilità”.

La posizione dei vertici della F1

Insomma, il Gran Premio d’Australia sembra oggi più in bilico che mai. I piani alti del campionato cercano di mantenere la calma: “Non voglio sottovalutare la minaccia del coronavirus, ma cercheremo di confermare tutto il nostro calendario”, afferma il responsabile sportivo della F1, Ross Brawn, ai microfoni della rivista specializzata austriaca Speed Week. “Ovviamente, dobbiamo agire con grande responsabilità. Per esempio, abbiamo chiesto alle squadre di mandare meno personale possibile alle corse. Vogliamo minimizzare il numero di persone presenti nel paddock. Stanno accadendo molte cose al momento e la situazione cambia di giorno in giorno. Non voglio dire nulla di definitivo, ma stiamo cercando soluzioni che soddisfino tutti”.

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La partenza del Gran Premio d'Australia di Formula 1 a Melbourne (Foto Will Taylor-Medhurst/Getty Images)
La partenza del Gran Premio d’Australia di Formula 1 a Melbourne (Foto Will Taylor-Medhurst/Getty Images)
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