Lewis Hamilton potrebbe raggiungere Michael Schumacher durante questa stagione a quota 7 titoli e potrebbe anche battere il suo record di successi.
Meglio Hamilton o Schumacher? Sarà questo l’interrogativo che forse ci accompagnerà per tutta la stagione. Il 2020, infatti, sarà un anno importante perché potrebbe portare il pilota britannico a superare il tedesco nel record di vittorie in F1 e ad eguagliarlo per numero di titoli.
Lewis o Michael? Due persone profondamente diverse eppure così simili sotto molti punti di vista. Entrambi, infatti, hanno mostrato grande attaccamento al team di appartenenza, quasi come se fosse la maglia della squadra di calcio della propria città. Hamilton sinora ha guidato solo per McLaren e Mercedes e con entrambe ha vinto (1 titolo con gli inglesi e 5 con i tedeschi). Schumi, invece, nella sua carriera, dopo una breve parentesi in Jordan ha guidato per Benetton, Ferrari e Mercedes vincendo con 2 di questi marchi (2 titoli arrivarono con la scuderia capitanata da Briatore e 5 con la casa di Maranello).
-> Per restare aggiornato sulle ultime notizie di F1, MotoGP e Superbike CLICCA QUI
Hamilton e Schumacher, due piloti dalle convergenze parallele
Due piloti quindi molto legati ai propri team, due driver capaci di fare squadra all’interno del box creando un’equipe vincente. Le differenze, invece, arrivano quando si parla di vita fuori dalla pista. Se Hamilton, infatti, è una rockstar assoluta che vuole provare ogni sorta di attività, dal canto al cinema. Schumacher era uno schivo, che quasi respingeva il successo di pubblico ottenuto, ma anche uno sportivo puro, o meglio un uomo che amava lo sport e la velocità in ogni sua forma.
I lettori della Gazzetta dello Sport, in un recente sondaggio hanno votato, con ampio margine, proprio Schumi miglior pilota di sempre davanti ad Hamilton e Loeb. SportWeek, settimanale della Gazzetta però ha deciso di stilare una propria classifica dove il britannico è primo, con la seguente motivazione: “Prima ancora degli avversari ha dovuto battere le difficoltà economiche e i pregiudizi di un mondo ricco e tradizionalista”.
Antonio Russo