Dopo le polemiche e la lettera formale di chiarimenti inviata alla FIA a firma di sette team di F1, ora arriva la risposta del Presidente Jean Todt.
La Federazione Internazionale dell’Automobile ha voluto mettere un punto fine alla questione che da qualche giorno sta scompigliando gli animi di molte scuderie del Circus. In effetti come dar loro torto. Sentire parlare un organo, che in teoria dovrebbe sempre e comunque dimostrarsi chiaro, limpido e terzo, di presunti accordi sottobanco con una squadra, non è stato certo da atteggiamento esemplare.
Insomma, non bastava il Coronavirus a mettere ansia, anche la Rossa e i federali hanno voluto dare un personale contributo per tenere vivo il fuoco.
Ebbene, alla luce di quest’ennesima querelle, il boss francese ha pubblicato una nota ufficiale dove ha cercato di rendere comprensibile la vicenda che, ricordiamo, ruota tutta attorno alla presunta irregolarità del motore usato dal Cavallino da metà del 2019.
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Si legge : “Ulteriori azioni d’indagine non avrebbero necessariamente portato ad una conclusione del caso a causa della complessità della questione e dell’impossibilità materiale a fornire la prova inequivocabile di una violazione”.
Il nocciolo dunque, sembra essere, trattandosi di una questione troppo complicata e delicata, meglio chiuderla a tarallucci e vino, con una stretta di mano e la promessa di essere in prima linea nello studio di nuove tecnologie “pulite”, tema notoriamente caro a Todt.
Ma c’è di più. Il manager francese ha poi concluso il comunicato sottolineando come sia un’abitudine quella di procedere sottotraccia, in ottemperanza all’articolo 4 (vi) delle regole disciplinari e giudiziarie.
“Questo tipo di accordo è uno strumento legale riconosciuto come componente essenziale di qualsiasi sistema disciplinare ed è utilizzato da molte autorità pubbliche e da altre federazioni sportive nella gestione delle controversie”, la chiosa di Monsieur Jean.
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Chiara Rainis
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