A una settimana del GP dell’Australia si viaggia nell’incertezza e mentre la FIA risponde alle polemiche tecniche, non si sa neppure se ci sarà un mondiale.
Una cosa del genere probabilmente nessuno di noi l’ha mai vissuta. Al di là della questione sociale, di cui non ci occupiamo, sportivamente parlando, è innegabile che ci stiamo trovando davanti ad una situazione anomala, in cui è molto difficile fare ordine ed orientarsi.
Addentrandoci nell’argomento che in questo caso ci interessa, ovvero la F1, per il momento possiamo dire che la gara si svolgerà regolarmente. All’Albert Park sono al lavoro per preparare l’arrivo del Circus e secondo le notizie più recenti per gli italiani non dovrebbero esserci problemi d’ingresso nel Paese, soltanto un questionario da compilare in fase di uscita dall’aeroporto e il controllo della temperatura corporea.
Sulla carta, o almeno sulla base delle dichiarazioni del CEO di Liberty Media Chase Carey, anche i successivi appuntamenti fissati in Bahrain e in Vietnam dovrebbero essere confermati.In realtà la vicenda non sembra essere tanto semplice come la si vorrebbe far passare.
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Innanzitutto nei pressi di Hanoi si sono già verificati dei casi di contagio da Coronavirus, e per i nostri connazionali oltre all’obbligo di quarantena è scattato anche quello del visto, altrimenti non necessario per le permanenze non superiori ai 15 giorni. Un intoppo che non renderà di certo agevole l’eventuale presenza di Ferrari, Alfa Romeo ed Alpha Tauri in terra asiatica.
Allo stesso modo, per l’appuntamento precedente a Manama, la storia potrebbe essere addirittura più complessa, con il blocco dei voli Emirates e tutte le limitazioni che conosciamo per chi arriva dall’Italia. A questo proposito l’organizzatore del GP di Sakhir ha fermato la vendita dei biglietti. Sebbene fonti governative abbiano escluso il pericolo cancellazione i dubbi restano tanti. Molto dipenderà da come si evolverà la diffusione del virus nelle prossime ore. Un’espansione importante a livello di numeri e Paesi toccati potrebbe portare la F1 a rinunciare.
Per adesso, comunque, il responsabile sportivo Ross Brawn ha assicurato che il calendario sarà mantenuto al 100%.
Chiara Rainis
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