Il Gran Premio inaugurale della stagione 2020 di Formula 1, in Australia, è confermato nonostante l’epidemia da coronavirus. E i piloti non temono contagi
Mentre i cugini della MotoGP sono stati costretti ad annullare la gara inaugurale del loro Mondiale 2020, la Formula 1 va invece avanti dritta per la sua strada, nonostante la diffusione dell’epidemia di coronavirus. Ad oggi resta confermata la prima tappa del campionato, con il Gran Premio d’Australia, previsto per il prossimo fine settimana.
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Le autorità locali hanno previsto dei controlli per i passeggeri in arrivo, ma il governo dello Stato del Victoria, attraverso un suo portavoce, ha confermato che al momento attuale “non esistono impedimenti” al corretto svolgimento della corsa sul circuito dell’Albert Park. Tanto che già in queste ore sono in arrivo i primi uomini e i primi cargo di materiale nel paddock.
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“Ci sono almeno cinquanta professionisti che ci aiutano a costruire la pista da giorni”, ha dichiarato l’organizzatore della gara, Andrew Westacott, ai microfoni di 3AW radio. “I cargo arriveranno da venerdì a domenica. Quanto agli addetti ai lavori, loro sembrano decisamente immuni dalla psicosi del contagio.
Sainz e Raikkonen non temono il coronavirus
Almeno due piloti hanno ammesso apertamente di non essere preoccupati per il coronavirus. Il primo è Carlos Sainz, che spiega alla stampa spagnola: “Non sto facendo nulla di diverso dal solito, non sono andato in paranoia. Avranno sicuramente predisposto delle misure precauzionali per le prime gare ed è giusto che i tifosi si muovano con un po’ più di cautela. Al momento dobbiamo aspettare. Io mi limito a parlare con il medico e ad ascoltare i consigli di lavarci le mani e limitare i contatti con le altre persone. Insomma, le solite cose. Ma, personalmente, non vedo l’ora di prendere l’aereo per l’Australia sabato”.
Il secondo coraggioso che sfida il virus è il solito Kimi Raikkonen, che anche in questo caso tiene fede al suo nomignolo di Iceman: “Se tendi a preoccuparti di cose del genere, è meglio che resti a casa. Ci sono cose che non puoi controllare”, ha dichiarato il pilota finlandese della Alfa Romeo al quotidiano Ilta Sanomat. “La probabilità di contagio dipende da tanti fattori: il tipo di cure mediche, il tuo stato di salute, la tua età. Quanto alla Formula 1, la decisione di andare avanti o meno non dipende certo da me”.
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I GP del Bahrein e del Vietnam tremano
Se infatti l’Australia, almeno ad oggi, non sembra in dubbio, diversa è la situazione per quanto riguarda i successivi due Gran Premi previsti in Bahrein e in Vietnam. Il circuito del Sakhir ha infatti interrotto la vendita di biglietti per la gara in calendario il 22 marzo, mentre ad Hanoi è stata imposta una quarantena di due settimane per tutti i viaggiatori in ingresso dall’Italia: una misura che mette in grossa difficoltà team come Ferrari, AlphaTauri, Haas, Alfa Romeo, ma anche la Pirelli.
Ed è proprio per questo che il GP è da ritenersi in bilico: “Non credo che sarebbe giusto correre senza tutti e dieci i team e i venti piloti”, ha spiegato Daniel Ricciardo. “A questo livello, o ci siamo tutti, o nessuno”.