F1 nel caos dopo il famoso accordo sottobanco tra la FIA e la Ferrari. Intervenuto anche il Consiglio Mondiale che ha appoggiato il Presidente Todt.
E’ ormai diventato un vero e proprio tormentone quello della Federazione che nel tentativo di scagionare la Rossa dalle accuse di illegalità del suo motore 2019 ha pubblicato un documento che anziché chiarire la situazione ha alimentato dubbi e polemiche.
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Nella fattispecie, a seguito di tale nota nebulosa ed oscura, sette scuderie hanno inviato una lettera con richiesta di spiegazioni per capire cosa volesse dire quel citato “patto segreto” stretto con il Cavallino.
Ebbene, a quanto pare il team principal Mattia Binotto avrebbe accettato di ospitare i federali a Maranello per mostrare loro i dati in possesso della Gestione Sportiva e spiegargli tutti i segreti riguardanti la produzione, lo sviluppo e il funzionamento della power unit. Questo per quale motivo? Per rendere più comprensibile la materia a tutte le teste pensanti della FIA, così da poter intervenire in maniera più oculata nell’eventualità di futuri casi analoghi a quello che ha interessato la Ferrari.
Ricordiamo infatti che la vicenda della presunta irregolarità del propulsore si è conclusa a tarallucci e vino e quindi a favore della squadra modenese perché nessuno dei membri dell’organo giudicante si è dimostrato in grado di stabilire se davvero fosse stato infranto il regolamento. Un fatto già di per sé allarmante.
Ad ogni modo, a mettere la parola fine a questa storia triste ed ingloriosa ci ha pensato il Consiglio Mondiale del Motorsport, il quale ha dato immediatamente ragione al Presidente Jean Todt e soci, ribadendo come nessuno debba permettersi di rovinare la reputazione dell’integerrima Federazione con commenti fuori luogo e rifilando al club dei 7 dissidenti un’ammonizione a mo’ di monito per il futuro.
Chiara Rainis