La Federazione internazionale dell’automobile ha tempo solo fino ad oggi per rispondere alla lettera dei sette team avversari della Ferrari
Scade oggi, martedì, l’ultimatum rivolto dai sette team dissidenti alla Federazione internazionale dell’automobile. La scorsa settimana il fronte delle scuderie capitanato da Mercedes e Red Bull ha inviato a place de la Concorde a Parigi una lettera in cui rivolgevano al presidente Jean Todt oltre trenta interrogativi ben precisi.
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Una richiesta di chiarezza in merito all’inchiesta sulla presunta irregolarità dei motori Ferrari, chiusa con quel famigerato accordo riservato che ha fatto esplodere lo scandalo. La missiva si chiudeva dando sette giorni di tempo alla Fia per dare una risposta soddisfacente ai quesiti, e paventando in caso contrario azioni legali.
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Sette giorni che, appunto, scadono proprio oggi. “In precedenza ci era arrivata solo una lettera dal Consiglio mondiale che riteniamo insoddisfacente”, ha dichiarato Helmut Marko, plenipotenziario della Red Bull, ai microfoni della rivista specializzata austriaca Speed Week. “Nella nostra lettera abbiamo chiesto alla Fia di rispondere di conseguenza e le abbiamo fissato una certa scadenza. A quel punto potremo chiudere la questione. Ma, come team, non possiamo accettare che venga rilevata un’irregolarità e ci si comporti in questo modo”.
Gli avversari del Cavallino rampante, insomma, pretendono trasparenza totale: “Prima di tutto vogliamo sapere nel dettaglio quali irregolarità sono state riscontrate alla Ferrari, perché è stato chiaramente espresso che ne sono state trovate”, prosegue Marko. “Solo quando avremo queste informazioni potremo decidere i prossimi passi. I sette team sono del parere che, nello spirito sportivo, la Fia è obbligata a rivelare i contenuti dell’accordo con la Ferrari. Finora non abbiamo ricevuto risposta”, ha spiegato ieri.
Resta ancora qualche ora di tempo perché la Fia dia riscontro alla lettera ricevuta dai sette team. Già, perché proprio la Fia, più che la stessa Ferrari, sembra diventata il bersaglio delle critiche più pesanti: “I nostri sospetti non sono rivolti ad un altro team, ma alla gestione tecnica della Formula 1 e al modo in cui la Fia si prende carico delle irregolarità”, conclude Marko. “Vi ricordo che nel 2007 la McLaren fu squalificata per un caso di spionaggio e dovette pagare una multa di cento milioni”. Anche per la Ferrari arriverà una punizione così esemplare?
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