In Mercedes sembrano aver risolto i problemi tecnici accusati nei test invernali. Per la concorrenza si mette già male in ottica GP dell’Australia.
Se poi sia vero non è ancora dato saperlo, di certo il fatto che dal team tedesco abbiano voluto assicurare di aver trovato una cura ai problemi di affidabilità causa di diversi stop al Montmelo, non è un bene per il morale dei rivali. Sì, perché se si pensava di poter fare affidamento proprio su questa magagne per tentare di ottenere un buon risultato nella prima del 2020 a Melbourne, qualora veramente, le Frecce d’Argento avessero risolto tutte le loro ansie, lo scenario che si prospetta è ancora quello di una doppietta.
Considerato quanto mostrato nella sei giorni al Catalunya, ovvero un passo veloce e costante anche con le gomme a mescola più dura, difficilmente, salvo appunto defaillance tecniche, potremo assistere a qualcosa di diverso da un 1-2 Hamilton – Bottas. Ma c’è di più. Stando sempre al responso di Barcellona, il terzo gradino del podio potrebbe rivelarsi appannaggio della Racing Point visto che la RP20 è una sorta di copia in versione rosa della vecchia W10.
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Cosa è stato scoperto
A quanto pare i tecnici di Brixworth diretti da Andy Cowell avrebbero riscontrato un difetto al sistema di raffreddamento della MGU-H, risolto con una maggiorazione degli sfoghi d’aria, e uno a livello di lubrificazione dovuto alla rottura di due cuscinetti.
Trovata una soluzione a queste problematiche la Mercedes avrebbe poi proceduto all’omologazione della power unit phase 1, ovvero di quella che dovrebbe rispettare la durata dei primi sette appuntamenti del mondiale nella speranza (loro) di non avere repliche di quanto accaduto in Spagna.
Chiara Rainis