Charles Leclerc difende l’approccio riservato della Ferrari e della Federazione allo scandalo sulla presunta irregolarità dei suoi motori 2019
Coronavirus a parte, l’altra grande polemica che tiene banco nel paddock della Formula 1 al Gran Premio d’Australia è quella dello scandalo Ferrari. I sette team rivali non hanno ancora annunciato quali saranno i loro prossimi passi ufficiali, che potrebbero anche comprendere una causa civile per danni.
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Intanto proseguono i colloqui riservati a porte chiuse tra Mercedes, Red Bull & Co e la Federazione, oltre alle pressioni più o meno esplicite sulla Rossa per farle rivelare ulteriori dettagli sul controverso accordo segreto che ha messo fine all’inchiesta sulle presunte irregolarità dei suoi motori. “Credo che stia alla Ferrari approvare queste rivelazioni”, ha affermato Claire Williams, team principal dell’omonima squadra.
Leclerc aziendalista
Ma Maranello non sembra avere alcuna intenzione di fare chiarezza e, anzi, anche di fronte al primo incontro con la stampa della stagione, Charles Leclerc ha difeso l’approccio riservato del Cavallino rampante alla vicenda. “Bisogna fidarsi del lavoro della Fia e credo che sia completamente comprensibile che non vogliano spiegare nulla”, ha dichiarato il Piccolo principe nella conferenza stampa di Melbourne.
“Da parte nostra profondiamo molto lavoro su tutte le componenti, e se rendessimo pubblici questi segreti vanificheremmo tutto questo lavoro”, prosegue il pilota monegasco. “Mi fido in pieno del mio team e anche della Federazione: sono loro ad assicurare che tutto sia stato regolare. Perciò, per me il capitolo è chiuso e guardo al futuro”.
La Ferrari non arretra
A tal proposito, Leclerc garantisce che la minor velocità di punta osservata sulla Ferrari nei test precampionato non ha nulla a che fare con un presunto passo indietro rispetto ai propulsori finiti nel mirino l’anno scorso. “Come ho detto a Barcellona, credo che questo sia dovuto al fatto che abbiamo aumentato il carico aerodinamico sulla vettura”, ha spiegato Leclerc, “e di conseguenza abbiamo perso in velocità sul rettilineo. Ma ce lo aspettavamo. Ora il tempo ci dirà se abbiamo esagerato o meno, ma di sicuro siamo più veloci in curva, lo siamo stati specialmente a Barcellona. Dunque questo è il motivo principale”.
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