Sebastian Vettel parla a tutto campo alla vigilia del Gran Premio d’Australia di Formula 1 a Melbourne: dalla Ferrari al suo contratto al coronavirus
Dopo Eva, Margherita, Gina, Loria e Lina, arriva Lucilla. Anche in questa stagione di Formula 1 che inizia in un modo così insolito, Sebastian Vettel non perde la buona abitudine di ribattezzare la sua Ferrari con un nome di donna. E quello che ha scelto per la neonata SF1000 è proprio Lucilla, appunto: “Semplicemente perché mi piaceva”.
-> Per restare aggiornato sulle ultime notizie di F1, MotoGP e Superbike CLICCA QUI
Ma la nuova Rossa sarà anche veloce? Qualche dubbio tra gli osservatori è legittimamente emerso, alla luce degli inconcludenti test precampionato di Barcellona. Ma Vettel, alla vigilia dell’esordio stagionale con il Gran Premio d’Australia, non sembra troppo preoccupato per la competitività.
“I test invernali sono sempre difficili da decifrare, perché non si sa mai quale sia il vero valore che esprimono”, getta acqua sul fuoco il tedesco. “Non si sono visti molti lati positivi, anche se ci sono, ma alla fine conterà solo quello che succede in gara: la macchina ha fatto un passo avanti, si comporta come ci aspettavamo, il livello è buono, ma alla fine credo questo valga per tutti. Il tuo livello lo devi sempre mettere in relazione a quello degli altri, per capire a che punto sei realmente”.
Vettel parla di futuro e di coronavirus
Seb, dunque, non teme una Ferrari lenta, e non sembra temere nemmeno la scadenza del suo contratto che si avvicina a fine stagione: “Per il prossimo futuro mi concentro solo su quest’anno”, ha spiegato il 32enne ai microfoni della rivista specializzata teutonica Auto Bild. “Amo ancora guidare, ma come pilota non mi basta guidare, voglio vincere. E attualmente non lo sto facendo abbastanza. La mia fame di successi non è ancora stata soddisfatta. Per cui al momento non penso al rinnovo del contratto, ma alle soluzioni per rendere la vettura più veloce”.
Quanto alla polemica sulla decisione della Formula 1 di correre a Melbourne nonostante la pandemia di coronavirus, Vettel ha un parere meno netto rispetto a quello dei colleghi Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen, che si sono detti esplicitamente contrari. “È molto difficile avere un giudizio equo, perché diverse competizioni sportive e grandi eventi sono stati rinviati e cancellati e come ha detto Lewis, è giusto chiederci perché siamo qui”, risponde il quattro volte iridato. “Dobbiamo fidarci della Fia e della Fom che stanno prendendo più precauzioni possibili. La risposta che nessuno può darti è quanto siamo in grado di controllare cosa sta succedendo. Ma siamo qui e possiamo solo cercare di prenderti cura il più possibile di noi stessi, sperando che questa sia la decisione giusta o sensata. Spero che non si arrivi a quel punto, altrimenti dovremmo sicuramente tirare il freno a mano”.
Leggi anche —> Hamilton: “Sono scioccato”. Raikkonen: “Non dovremmo correre”