Il grandissimo richiamo di pubblico e l’effetto novità potrebbero rivelarsi una cura al morale di un’Europa piegata dall’allarme Coronavirus.
Per il momento si naviga a vista. Nessuna disciplina sportiva, così come nessuna persona al mondo sembra in grado di dare risposte, in particolare sul futuro a breve termine, ma siccome la vita, malgrado il Coronavirus, dovrà andrà comunque avanti, qualcuno la domanda su ciò che sarà se la continua a porre.
Tra questi, parlando di F1, gli organizzatori del gran premio di Zandvoort, sulla carta in programma il prossimo 3 maggio. L’appuntamento olandese era uno dei più attesi del calendario 2020 in quanto oltre ad essere inedito aveva ricevuto un immediato feedback da parte del pubblico che, in massa e oltre le attese, aveva comprato il biglietto sbancando il botteghino.
Per il momento, come informa il direttore sportivo del circuito Jan Lammers, dalla FIA e da Liberty non è giunta alcuna conferma né della data,né dell’eventuale ricollocazione. Ross Brawn e soci starebbero studiando tutte le possibilità per non indebolire troppo il mondiale e conservare almeno 18- 19 gare sulle 22 inizialmente fissate, ad esempio riducendo il numero di giorni d’impegno nel weekend.
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Proprio su questo punto però gli olandesi non sarebbero d’accordo. L’ex pilota, oggi responsabile dell’autodromo nei pressi di Amsterdam, ha dichiarato di non essere disposto a cedere sul venerdì, in quanto loro vero gioiello “a differenza di quanto accade in altre piste”. Dice lui.
Tra le proposte lanciate dall’ente proprietario della F1 ci sarebbe anche quella di posticipare ad agosto, appena dopo l’Ungheria il round nella patria di Max Verstappen.
In realtà, parere nostro, non sarebbe affatto male se diventasse la corsa iniziale del campionato, magari una settimana prima di Montecarlo o appena dopo. Si andrebbe comunque a fine maggio, quando, si spera, la situazione dovrebbe essere notevolmente migliorata e lo spettacolo senz’altro entusiasmante creato dai Paesi Bassi potrebbe servire da medicina dolce alle ferite lasciate dal COVID-19. Ecco perché rinunciare ad un GP voluto fortemente dall’intero Circus per l’euforia dilagante suscitata dalla personalità e dalle prestazioni del #33 sarebbe un grande errore.
Chiara Rainis