L’impasse di Liberty Media prima di cancellare il GP dell’Australia ha fatto infuriare Lewis Hamilton. Ora è l’ente proprietario a rispondere a tono all’inglese.
Di sicuro non è merito suo se la gara inaugurale del mondiale 2020 di F1 in programma a Melbourne è stata sospesa nel rispetto dell’emergenza mondiale legata al Coronavirus, ma le parole pronunciate alla vigilia dell’evento da Ham hanno senz’altro suscitato clamore.
Dopo anni di totale apatia e assenza di nerbo, in questa occasione i piloti hanno finalmente tirato fuori gli attributi e in particolare l’inglese,assieme a Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel non hanno avuto paura di esprimere il proprio pensiero sullo svolgimento di una semplice corsa automobilistica in un momento tanto delicato per il pianeta.
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Come detto è stato il campione della Mercedes a fare più notizia in quanto pubblicamente ha gridato allo scandalo sostenendo che il Circus va avanti comandato dal Dio Denaro. Frase in realtà non del tutto inedita visto che qualche mese fa più di qualche suo collega aveva usato la medesima espressione commentando l’insistenza di Liberty ad aumentare il numero di gran premi nonostante un calendario già massacrante.
In ogni caso, punto nel vivo per l’ennesima volta il CEO della baracca dorata Chase Carey ha rimandato le accuse al mittente ribattendo che se davvero i soldi fossero contati così tanto nessuno si sarebbe potuto muovere dall’Albert Park.
“Quando abbiamo deciso di esserci, in città si tenevano eventi con grande affluenza di pubblico e con una diversa condizione in generale. Purtroppo dalla partenza delle squadre la situazione è cambiata drasticamente e l’abbiamo dovuta affrontare in tempo reale arrivando alla decisione che abbiamo preso”, ha dichiarato l’americano in riferimento all’accusa lanciata dall’asso di Stevenage.
Va riconosciuto, a discolpa del Baffo che anche tanti tifosi presenti sul tracciato avrebbero preferito che lo show continuasse alla faccia del COVID-19.
Chiara Rainis