Voci di contagio da coronavirus per Dmitry Mazepin, padre del pilota di Formula 2 Nikita. Sta sempre meglio, intanto, l’uomo McLaren risultato positivo
La pandemia da coronavirus si diffonde, anche nel paddock della Formula 1. L’ultima notizia diffusa in queste ore dalle agenzie di stampa è che il contagio avrebbe riguardato perfino Dmitry Mazepin, miliardario russo e padre di Nikita, pilota di Formula 2 e già collaudatore della Force India e protagonista di test anche al volante della Mercedes.
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Mazepin padre è azionista di maggioranza e presidente della Uralchem Integrated Chemicals, un’azienda chimica leader nel settore dei fertilizzanti, e disporrebbe di un patrimonio personale superiore ad 1,3 miliardi di dollari, secondo le stime della rivista economica Forbes. Negli anni scorsi, indiscrezioni circolate lo avevano accostato ad una presunta trattativa per l’acquisto del team Williams.
Coronavirus, le condizioni del contagiato in McLaren
L’unico caso per ora confermato di coronavirus tra gli addetti ai lavori del Mondiale a quattro ruote resta però quello dell’uomo McLaren trovato positivo alla vigilia del Gran Premio d’Australia. La squadra di Woking ha diramato un comunicato stampa ufficiale per rendere noto che il suo dipendente “si sta riprendendo bene e non manifesta sintomi”.
In via precauzionale, tuttavia, i quattordici membri del team che sono stati più a stretto contatto con lui sono rimasti in quarantena a Melbourne. Al loro fianco è voluto rimanere volontariamente il direttore sportivo Andrea Stella, ringraziato pubblicamente dal team principal Andreas Seidl: “Stella e il direttore tecnico James Key hanno mostrato carattere e freddezza in una situazione di pressione”.
In mancanza di questi uomini, le altre squadre si sono offerte di aiutare la McLaren a smontare il box: “Questo è lo spirito della F1 che ci piace”, ha sottolineato Seidl. Tutti i meccanici e gli ingegneri che avevano raggiunto l’Albert Park, anche quelli nel frattempo rientrati in Inghilterra, rimarranno comunque lontani dalla fabbrica per due settimane.