Jorge Viegas parla del caso doping di Andrea Iannone. Presto un incontro con la Wada per rivedere la lista delle sostanze proibite.
Prima che scoppiasse la pandemia di Coronavirus la sentenza della CDI della FIM sul caso Andrea Iannone sembrava imminente. Invece tutto sembra rimandato a data da destinarsi. Il pilota Aprilia è stato sospeso dalla Federazione Internazionale dal 17 dicembre, dopo che nelle sue urine prelevate nel GP di Sepang è stata riscontrata la sostanza vietata drostanolone, uno steroide anabolizzante, solitamente usato nel body building.
Il 4 febbraio, Andrea Iannone e il suo avvocato Antonio De Rensis sono comparsi dinanzi al Tribunale disciplinare internazionale (CDI) presso la sede della FIM a Mies, in Svizzera. La difesa del pilota ha presentato, tra le altre cose, anche un’analisi del capello per sostenere la tesi dell’assunzione involontaria di questa sostanza tramite il consumo di carne, l’accusa ha avuto altri cinque giorni per studiare i documenti presentati. Da parte sua, la Corte Disciplinare Internazionale ha 45 giorni per giungere a una sentenza.
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Il presidente FIM sul caso Iannone
“Il presidente della FIM non ha nulla a che fare con la procedura”, ha sottolineato Jorge Viegas, presidente della FIM a ‘La Tribune de Genève’. “Il caso è stato analizzato da avvocati di entrambe le parti che hanno presentato i vari documenti ritenuti necessari. Una commissione di tre giudici, tutti molto esperti, annuncerà la loro decisione molto presto. Poi c’è la possibilità di presentare ricorso al TAS da parte di Iannone o del suo datore di lavoro Aprilia se ritengono che la sentenza sia troppo severa; o da parte dell’Agenzia mondiale antidoping WADA, se la sanzione è considerata insufficiente”.
L’impressione è che Dorna e FIM stiano ripensando a considerare quali sostanze siano da ritenere proibite. Ipotesi già avanzata tempo fa da Carmelo Ezpeleta e adesso riconfermata da Jorge Viegas. “Nel nostro caso, abilità, psiche e coraggio sono più importanti della pura forza fisica. Per non parlare del problema degli antidolorifici”, afferma Viegas. “Ho intenzione di incontrare il nuovo presidente della WADA, Witold Banka, per scoprire se sarebbe possibile redigere un elenco più adatto al nostro sport”.