%26%238220%3BCon+me+in+Australia+si+sarebbe+corso%26%238221%3B.+Nuove+polemiche+animano+la+F1
tuttomotoriweb
/2020/03/17/con-me-in-australia-si-sarebbe-corso-nuove-polemiche-animano-la-f1/amp/
Categories: Formula 1

“Con me in Australia si sarebbe corso”. Nuove polemiche animano la F1

Published by
Alessandro

Fa discutere il parere di un ex pilota di F1 secondo cui il GP dell’Australia avrebbe dovuto svolgersi regolarmente malgrado l’emergenza Coronavirus.

La bandiera della Formula 1 (Foto Clive Mason/Getty Images)

E’ incredibile come nonostante non ci sia stato neppure un briciolo d’azione abbia impazzato ugualmente la polemica in quel dell’Albert Park. Mettere d’accordo tante teste è sempre difficile e la decisione, per alcuni tardiva di Liberty Media, di cancellare la corsa inaugurale del mondiale 2020 arrivata, a quanto pare dopo una chiamata dai vertici supremi della Mercedes, se da un lato ha fatto prevalere il buonsenso, dall’altra ha scontentato parecchia gente. Tifosi in primis, ma non solo.

Secondo l’ex driver e vincitore di 12 GP in carriera Alan Jones, presente in circuito nelle vesti di commentatore per l’emittente locale Channel 10, il fine settimana agli Antipodi non avrebbe mai dovuto essere stoppato malgrado gli allarmi per la diffusione del COVI-19.

-> Per restare aggiornato sulle ultime notizie di F1, MotoGP e Superbike CLICCA QUI

“Dal mio punto di vista e se avessi dovuto decidere io l’evento sarebbe continuato”,  il suo commento al quotidiano Guardian. Per il 73enne se la McLaren avesse tenuto la bocca chiusa e taciuto del caso di positività all’interno del suo team, tutto avrebbe potuto proseguire normalmente, ma dato che da Woking hanno parlato non si potevano certo fare orecchie da marcante.

Fino a venerdì prima mattina, infatti, tutto sembrava potersi svolgere come al solito. Invece il comunicato ufficiale rilasciato dalla squadra britannica, oltre alle voci che riguardavano altri due presunti contagi in Haas, hanno rovinato la festa di addetti ai lavori e tifosi già belli e pronti con il loro biglietto d’ingresso in mano.

“E’ stata una gran botta per lo sport australiano. C’era gente arrivata dall’Inghilterra. Immaginate che brutto che deve essere stato”, ha sottolineato.

In effetti quello che si imputa al CEO Chase Carey è di non essere intervenuto tempestivamente e di non aver bloccato per tempo le partenze (poi inutili) di personale e sostenitori pur consapevole di quanto stava accadendo nel Vecchio Continente.

Il team Red Bull lascia il paddock del Gran Premio d’Australia di Formula 1 a Melbourne (Foto William West/Afp/Getty Images)

Chiara Rainis

Published by
Alessandro

Recent Posts

Le auto elettriche rimangono proibitive: lo studio le condanna

Il prezzo delle batterie e, conseguentemente, delle EV sarebbe giĂ  dovuto calare. Da una analisi…

19 ore ago

MotoGP, Bagnaia fa mea culpa: arrivano parole bomba sulla Ducati

Il bicampione del mondo della MotoGP, Pecco Bagnaia, ha raccontato le sue sensazioni dopo il…

2 giorni ago

Leclerc e le parole che sanno di resa: la Ferrari ha problemi difficilmente risolvibili

Charles Leclerc ha lottato come un leone in Bahrain, ma la Ferrari non è performante.…

3 giorni ago

Il nuovo lusso secondo Honda: svelato il SUV per veri campeggiatori

Il mondo sta cambiando e anche l’automotive è un rifletto di nuove tendenze che si…

4 giorni ago

MotoGP, GP del Qatar: Marquez da infarto, Bagnaia ancora battuto

La tappa in Qatar è stata la piĂą bella dell’inizio di stagione. Nella lotta tra…

4 giorni ago

F1 GP Bahrain, Gara: Piastri domina e manda un segnale al mondiale, Ferrari ancora fuori dal podio

Il Gran Premio del Bahrain vede trionfare Oscar Piastri, mentre Russell evita la doppietta McLaren…

4 giorni ago