La Red Bull conferma che la Mercedes ha abbandonato la protesta contro le presunte irregolarità del motore Ferrari 2019. Ma i Bibitari vanno avanti
Ora arriva anche la conferma della Red Bull: la Mercedes si è tirata indietro dal fronte dei sette team dissidenti contro la Ferrari e la Federazione internazionale dell’automobile. E ha deciso di passare dalla parte di Maranello.
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Il caso in questione è quello, ormai arcinoto, dell’inchiesta sulle presunte irregolarità del motore 2019 della Rossa, conclusa con un controverso accordo riservato tra la Scuderia e la Fia. Una decisione che non è piaciuta affatto alle squadre rivali, che anzi hanno risposto minacciando azioni legali.
Ma una successiva telefonata tra il presidente del gruppo Fiat, John Elkann, e il suo omologo del gruppo Daimler, Ola Kallenius, ha sbloccato la questione, rinnovando l’asse della collaborazione tra Italia e Germania e dunque portando la Freccia d’argento a ritirarsi dal gruppo dei ribelli.
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Red Bull continua lo scontro con la Ferrari
Una mossa che ha dunque lasciato da sola la Red Bull a condurre questa battaglia: “La Mercedes si è tirata indietro senza preavviso”, ha confermato Helmut Marko, plenipotenziario dei Bibitari, ad Auto Motor und Sport. Almeno per il momento, comunque, le Lattine intendono andare avanti per la loro strada. Per un motivo più strettamente economico che sportivo.
“Tutta questa vicenda ha un retrogusto amaro”, commenta il team principal Christian Horner. “Per noi ci sono in ballo tanti soldi. Finire al secondo o al terzo posto nel campionato fa una differenza di venti milioni di dollari, oltre al pagamento bonus per i nostri dipendenti. Non possiamo lasciare semplicemente le cose come stanno”. Anche a costo di proseguire da soli.