In occasione del sessantesimo anniversario dalla nascita di Ayrton Senna, ecco l’intervista di TuttoMotoriWeb.com allo scrittore Carlo Ametrano
Se non fosse stato per quel maledetto Gran Premio di Imola 1994, oggi Ayrton Senna avrebbe compiuto sessant’anni. Sarebbe ormai da tempo ritirato dalla Formula 1, per raggiunti limiti di età, ma chissà quanti altri successi, quante altre gare indimenticabili, quante altre imprese sportive ci avrebbe potuto regalare nel frattempo.
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Invece, purtroppo, una sorte maligna lo ha portato via prima del tempo. Il 21 marzo 1960 Senna nasceva come uomo, il 1° maggio 1994 è rinato come mito, come icona indimenticabile dell’automobilismo e non solo. Per festeggiare questa data così importante nella storia delle corse, TuttoMotoriWeb.com ha intervistato Carlo Ametrano, giornalista e scrittore, autore del libro “Ayrton… per sempre nel cuore”.
Carlo, quali aspetti rendono Ayrton Senna tuttora così popolare tra il pubblico, anche tra i giovani che non lo hanno mai visto correre?
Posso dirti quello che impressionò me di Ayrton, quando ero ancora un ragazzino. Credo che le sue doti migliori fossero l’umiltà e l’altruismo. Era un uomo di valori, che voleva bene al prossimo, faceva opere di bene e, grazie alla sua Fondazione, è riuscito a salvare milioni di bambini. Oltre ad essere un vincente in pista, lo era a livello umano. E questo è stato importante perché la gente non si dimenticasse di lui.
Se dovessi raccontare quella che consideri l’impresa più grande di Ayrton, quale sarebbe?
Difficile sceglierne solo una. Ti potrei citare il Gran Premio del Giappone 1988, quando vinse il suo primo titolo mondiale. Ma Senna era un fenomeno tanto sull’asciutto quanto sul bagnato: testimonianze sono le due gare epiche di Montecarlo 1984 con la Toleman e Donington 1993 con la McLaren, quando sotto la pioggia doppiò tutti. Un capolavoro.
Quali dei piloti di oggi secondo te gli assomigliano di più e perché?
Direi che l’unico che gli somiglia è Lewis Hamilton, sia per quanto riguarda il talento che la ricerca della perfezione. Ma ci sono anche differenze tra di loro: pensiamo soltanto alla vita fuori dalla pista. Hamilton ama molto di più il jet set, gli eventi mondani, stare sotto ai riflettori, mentre Senna era decisamente più riservato. Lewis è un grande campione, intendiamoci, ma non potrà mai essere come Ayrton.
Esiste, o si può pensare, ad un erede di Ayrton Senna?
No, secondo me non nascerà più un pilota come Senna. Resterà unico, per le sue imprese straordinarie, ma soprattutto perché era un campione di umanità. Prima di essere un pilota, è un mito. Uno che dopo ventisei anni è ancora vivo nel cuore dei tifosi e, per questo, non morirà mai.