Il progetto tampone a bordo è partito in via sperimentale nella città di Fabriano. Un modo veloce che consente di risparmiare tempo e kit sanitari.
Ieri ha preso il via nella città di Fabriano, nelle Marche, il progetto “tampone a bordo” nell’ambito dell’emergenza coronavirus. La novità parte dall’idea degli operatori che fanno tamponi a domicilio, subito sposata dalle autorità sanitarie.
Questo progetto prevede di effettuare direttamente i tamponi all’interno della propria vettura, per garantire più efficienza e maggior sicurezza. Questo procedimento (che peraltro viene eseguito anche in altri Paesi come ad esempio in America), consentirà di risparmiare non solo tempo, ma anche di ridurre l’uso dei preziosi dispositivi di protezione sempre più difficili da reperire.
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Come funziona il “tampone a bordo”
Il test viene concordato preventivamente con il paziente che dovrà recarsi sul luogo prefissato con la propria auto dove appunto è previsto l’allestimento delle postazioni del Servizio di Igiene. La polizia locale viene preventivamente informata dei movimenti del paziente in auto. Infine attraverso un taxi sanitario il tampone raggiungerà in giornata il laboratorio di analisi. L?automobilista ritorna a casa in attesa dell’esito.
Nella prima giornata di test sono stati 30 i pazienti arrivati nella postazione denominata “Tamp-drive” per effettuare il tampone restando comodamente seduti in auto. A guidare lo staff di infermieri la caposala, Cinzia Ferretti, dell’ospedale Profili. Con i 30 tamponi fatti ieri, ad esempio, sono stati risparmiati 27 kit di dispositivi ad alta protezione individuale: ne sono stati utilizzati solo 3 che potranno essere utilizzati dove ce ne è più bisogno.