Valentino Rossi racconta i suoi riti: “Non mi stupirei se la M1 mi parlasse”

Valentino Rossi ha raccontato, imbeccato da una fan su Sky Sport, le sue più profonde emozioni a ridosso di ogni gara di MotoGP.

Valentino Rossi (Getty Images)
Valentino Rossi (Getty Images)

Valentino Rossi in questi anni ha dimostrato di seguire un certo rituale durante le sue gare. Il Dottore, infatti, è solito accovacciarsi accanto alla propria moto prima di ogni gara e sussurrare alla sua M1 alcune misteriose parole.

Ora però, a distanza di anni, imbeccato da una fan che glielo ha chiesto su Sky Sport, Valentino Rossi ha rivelato finalmente cosa è solito dire alla sua moto: “Quando sono vicino alla mia moto è un po’ un rituale, di solito mi metto accovacciato accanto a lei. Ci parlo, cerco di fare il tifo, di supportarla, di dirle che da lì saremo io e lei, che cercheremo di andare sul podio. Le chiedo di darmi una mano nei punti difficili, quindi conversiamo un po’ così. In realtà sono io che parlo con lei, purtroppo lei non mi ha mai risposto. Se mi rispondesse però non sarei così sorpreso”.

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Valentino racconta le sue sensazioni più intime prima della gara

Il Dottore ha poi proseguito: “Quello che si prova prima della gara è bello e quando smetterò di correre sarà la sensazione che mi mancherà di più. Quello è il momento in cui non sei comodo, non stai bene, però dentro di te hai tanta adrenalina e un sacco di voglia di fare bene. Hai paura perché è una cosa pericolosa o hai paura di sbagliare e buttare via la gara. Però è quella sensazione di bene/male che è indimenticabile. Secondo me tanti piloti corrono per quella sensazione”.

Infine Valentino Rossi ha così concluso: “Io quando mi metto accanto alla moto alla fine, quella è l’ultima stretta, quando bisogna tagliare i ponti con tutto il resto, anche con tutta la gente che è lì sulla griglia. Dopo bisogna solo pensare alla gara. Il momento più brutto è quando parte la Moto2 perché cominci ad avere paura perché sai che i prossimi siamo noi. Questa sensazione dura sino a 5 minuti prima della partenza. Poi però passi in un’altra fase di concentrazione e dopo pensi solo a correre”.

Antonio Russo

Rossi (Getty Images)
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