Alvaro Bautista ha parlato della situazione nel campionato Superbike 2020 dopo il primo round in Australia. Non è mancato qualche riferimento anche alla MotoGP.
Alvaro Bautista sta trascorrendo a Talavera de la Reina, in Spagna, questo periodo difficile a causa della diffusione del Covid-19. Anche nel suo Paese, come in Italia, la situazione è decisamente delicata ed è importante stare il più possibile a casa.
Ovviamente al pilota Superbike mancano le corse, ma adesso la salute delle persone viene prima di tutto. La speranza è che si torni al più presto a una vita normale, anche perché lo sport sarà una utile valvola di sfogo dopo tanto tempo passato in casa e con varie limitazioni.
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SBK, Bautista su coronavirus e Honda
Bautista durante questa pausa ha rilasciato una interessante intervista a Radio Marca. Innanzitutto gli è stato chiesto come sta vivendo questa situazione: «Siamo abituati a viaggiare quasi ogni settimana e quando siamo a casa per due giorni sembra tanto, immagina ora. Ma ho la mia bambina qui e va abbastanza bene. Stiamo facendo le quattro cose che possiamo fare a casa per allenarci, anche se non possiamo fare nulla sulla moto. La situazione è questa, ma è molto più importante restare a casa e che questa situazione passi. Ci sono cose molto più importanti in questo momento».
Passando al campionato mondiale Superbike, gli viene domandato come giudica il suo inizio in Australia con i due secondi posti di Gara 1 e Gara 2. Questa la replica: «Se lo confrontiamo con l’anno scorso, male. Comunque è un progetto nuovo, la squadra è stata costituita in poco tempo e la moto è nelle prime fasi di evoluzione. Nei test eravamo molto lontani e anche nel weekend di gara, ma stiamo migliorando anche se non siamo ancora vicini ai primi. Siamo all’inizio di un nuovo progetto e sono certo che ce la faremo. Un peccato essere fermi ora, c’è tanto lavoro da fare e abbiamo molte idee. Dobbiamo aspettare».
Era difficile pensa che a Phillip Island potesse replicare il dominio esercitato nel 2019 con la Ducati. Allora impressionò e fare il bis con la Honda era complicato: «Quando ho deciso di cambiare – spiega – non c’era neanche la moto. Quindi non avevo aspettative. Mi fido della Honda, sta dando il 100% per questo progetto. Tutti sanno che quando HRC fa seriamente, prima o poi arriva. Quest’anno la moto è molto diversa rispetto a quella del 2019. Mi aspettavo solo di trovare un feeling migliore. Ma comunque sono contento delle sensazioni avute in Australia perché sono migliorato molto».
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Alvaro su Lowes e Razgatlioglu
Alex Lowes ha lasciato Phillip Island da leader della classifica piloti Superbike 2020. Riuscirà ad essere costante nel resto del campionato? Bautista in merito commenta: «La gara australiana può essere ingannevole. Abbiamo fatto i test lì qualche giorno prima e i piloti hanno avuto modo di prepararsi bene alla gara. Può essere fuorviante, perché erano in tanti a lottare per la vittoria e non credo che sarà questa la tendenza. Io ci spero, perché sarebbe spettacolare. Lowes ha tanta esperienza, è molto veloce e guida la moto campione del mondo. Sicuramente ci sarà, ma non so se sarà in lotta per il titolo a fine anno».
Un altro pilota che ha brillato in Australia è Toprak Razgatlioglu, all’esordio con la Yamaha e subito competitivo. Alvaro sul turco si esprime così: «Ha solo bisogno di calmarsi un po’. Già l’anno scorso era molto veloce, ma ha commesso molti errori. Mi ha buttato fuori a Laguna Seca e Magny-Cours. Ha qualità, ma deve mettere a posto le cose nella sua testa. Vedremo se correre in un team ufficiale gli darà maggiore tranquillità. È un pilota molto aggressivo e penso possa lottare fino alla fine per il titolo».
Bautista parla di Lorenzo e MotoGP
Bautista ha conosciuto Jorge Lorenzo nel corso della sua lunga esperienza nel Motomondiale ed è stato interpellato sulla situazione del connazionale, che sarà wild-card a Montmelò: «È un pilota molto particolare. Ha idee molto chiare ma sono le sue idee, che forse non sono condivise da molte persone. Quando prese la decisione di ritirarsi fu perché non si divertiva. La Yamaha è una moto che conosce perfettamente, che gli piace e si adatta perfettamente a lui. Vedremo cosa succede».
A proposito di un suo eventuale ritorno in MotoGP con Honda, che nel team ufficiale ha Alex Marquez in scadenza di contratto, risponde così: «Non c’è una clausola. Sono un pilota ufficiale Honda e se loro mi dicono di andare in MotoGP, andrò in MotoGP. Ma lo vedo complicato perché tutto è in ritardo adesso. La verità è che non ci penso, sono concentrato solo sul rendere competitiva la moto in Superbike e dare alla Honda la vittoria in questo campionato».