La Formula 1 lancia i suoi Gran Premi virtuali, ma la maggior parte dei piloti del Mondiale rifiuta l’invito a correre sui circuiti digitali: ecco perché
Ha riscosso un successo di pubblico forse insperato, il primo Gran Premio virtuale nella storia della Formula 1: orfani della corsa che si sarebbe dovuta tenere quel giorno stesso in Bahrein, oltre 300 mila tifosi hanno seguito in diretta, sui social network ufficiali del campionato, la sfida su una versione digitale del circuito del Sakhir.
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Ma a livello di partecipazioni la soddisfazione non è stata certamente allo stesso livello. Al via si sono presentati alcuni attuali piloti di Formula 1 (come Lando Norris o Nicholas Latifi) e anche alcuni ex (da Stoffel Vandoorne ad Esteban Gutierrez, da Nico Hulkenberg al vecchio Johnny Herbert), ma buona parte della griglia di partenza è stata invece riempita con gamer professionisti o con corridori di altre categorie automobilistiche.
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Probabilmente non era questo il risultato auspicato dall’organizzazione della Formula 1, che sperava di mobilitare qualcuna in più delle sue star. Ad esempio Max Verstappen, noto giocatore di videogame, che ha preferito però prendere parte al campionato non ufficiale organizzato da un altro ex del Mondiale, Jean-Eric Vergne.
Il motivo del suo gran rifiuto all’offerta di Liberty Media lo ha spiegato lui stesso: “Non ho mai provato prima quel gioco”, ovvero il videogioco ufficiale F1 2019. “Ci vogliono giorni per capirlo un po’ meglio e al momento non me ne voglio occupare. Inoltre sono occupato con le altre gare virtuali, per me non sarebbe la cosa giusta passare da un gioco all’altro continuamente. Corro sempre per vincere e non mi va di stare nelle retrovie, piuttosto preferisco non correre per niente”, ha concluso il pilota della Red Bull ai microfoni di Ziggo Sport.
Ma c’è anche chi non ha potuto partecipare non per sua volontà, ma per cause di forza maggiore: tra questi, ad esempio, il suo ex compagno di squadra Pierre Gasly, oggi alla AlphaTauri. “Ci gioco sempre a casa, mi piace”, ha spiegato il francese, che è però bloccato in quarantena in un hotel di Dubai: “Qui non ho un simulatore, solo una PlayStation, quindi posso giocare ad altri giochi che non siano la Formula 1. Ad esempio ho formato una squadra con Charles Leclerc, che è a Montecarlo, e insieme giochiamo online a Call of Duty”.
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