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Categories: Formula 1

Il secondo segreto tecnico della Mercedes. Oltre al DAS c’è di più

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Alessandro

Il DAS non sarebbe l’unico escamotage tecnico in grado di migliorare le performance della Mercedes W11 e renderla imbattibile.

La Mercedes di Valtteri Bottas davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel nei test F1 di Barcellona (Rudy Carezzevoli/Getty Images)

A scoprire il trucchetto è stato Motorsport.com. A quanto pare la scuderia tedesca avrebbe progettato un altro strumento oltre al Dual Axis Steering capace di incidere e implementare le prestazioni della monoposto 2020. In questo caso tutto ruoterebbe attorno all’angolo di Ackermann, ovvero quello che stabilisce la differenza di sterzata tra la ruota esterna ed interna, per cui la prima percorre una traiettoria minore della seconda. Ciò significa che maggiore è l’angolo più grande sarà  il divario in fase di sterzo.

Cosa avrebbe dunque scoperto il team con base a Brackley? Che adattando la convergenza delle ruote davanti a seconda del raggio di curva non solo viene incrementata la durata degli pneumatici, meno stressati e dunque meno facili all’usura, ma altresì migliorata la guidabilità dell’auto. Un notevole beneficio, questo, ottenuto sfruttando una doppia cremagliera per rendere indipendenti le ruote anteriori.

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Anche se ad oggi risulta quasi anacronistico parlare di corse quando il mondo si trova a fronteggiare una grave crisi sanitaria e man mano che passano i giorni vengono posticipati sempre più GP, la curiosità di scoprire quale sia davvero il potenziale dell’ultima creatura nata dalla mente del direttore tecnico James Allison è tanta.

E se il tanto chiacchierato DAS fosse solo uno specchietto per le allodole essendo il visibile e alla mercé delle telecamere,  mentre il vero plus fosse proprio l’intuizione di cui abbiamo parlato? A quel punto gli avversari cosa dovrebbero fare?

Fossero così le cose, per la concorrenza si metterebbe davvero male. Nessuno, almeno stando ai dati emersi dai test invernali al Montmelo, è parsa in grado di contrastare la Mercedes. Soltanto la Red Bull, tra le big ha detto segni di vita e la tanto attesa Ferrari, invece, si è dimostrata in alto mare.

La Mercedes 2020 di Formula 1 (Foto Wolfgang Wilhelm/Mercedes)

Chiara Rainis

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