Bernie Ecclestone punge di nuovo la Ferrari sul famoso patto segreto con la FIA, oggi passato in secondo piano per l’emergenza Coronavirus.
Dallo scoppio dell’allarme sanitario legato alla diffusione del COVID-19 non se n’è più parlato, ma l’accordo sottobanco tra la Rossa e la Federazione di qualche settimana fa è stato uno dei momenti clou del dormiente inverno della F1.
Per chi avesse dimenticato gli ingarbugliati fatti, ricordiamo che giusto al termine dei test del Montmelo i federali avevano reso pubblico un documento in cui veniva annunciata la fine dell’indagine sulla presunta irregolarità del motore della SF90, nonché l’impossibilità di dare un giudizio definitivo del tema. Una sorta di chiusura a tarallucci e vino sancita con una stretta di mano e un proposito di collaborazione futura per presunti scopi ambientalistici.
Da subito, come facilmente immaginabile, la vicenda aveva scatenato il pandemonio con il solito Helmut Marko della Red Bull a gridare allo scandalo e a comparare il Presidente Jean Todt a Sepp Blatter della FIFA come esempi di corruzione.
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Chiara Rainis