Rimandata per coronavirus anche la 500 Miglia di Indianapolis: invece del 24 maggio, si terrà il 23 agosto. Al via anche Fernando Alonso
Anche la 500 Miglia di Indianapolis cede sotto i colpi della pandemia di coronavirus. Come già accaduto per la Formula 1, infatti, anche il campionato americano di IndyCar è stato costretto a sospendere il proprio calendario e a rinviare a tempo indeterminato l’inizio della stagione.
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Questa decisione ha avuto ovviamente le sue conseguenze a cascata anche sulla gara più prestigiosa della serie, la mitica Indy 500, che tradizionalmente era prevista a maggio, per la precisione il 24. L’organizzazione ha però comunicato ieri che la corsa è stata rimandata al prossimo 23 agosto.
Parla il patron di Indianapolis
“Il mese di maggio a Indianapolis è il mio momento preferito dell’anno”, spiega il patron Roger Penske, “e come i nostri tifosi anche io sono deluso del fatto che siamo costretti a riprogrammare la 500 Miglia. Tuttavia, la salute e la sicurezza dei nostri concorrenti e spettatori è la prima priorità, e crediamo che rimandare l’evento sia la decisione più responsabile, viste le condizioni e le restrizioni che stiamo affrontando”.
Penske conclude con una promessa: “Continueremo a concentrarci sui modi in cui potremo migliorare l’esperienza degli appassionati nei prossimi mesi e confido nel fatto che accoglieremo i tifosi con una struttura trasformata e uno spettacolo globale quando disputeremo la gara più bella del mondo”.
Il nuovo programma
Le prove per la 500 Miglia di Indianapolis scatteranno dunque il 12 agosto, mentre il Fast Friday si terrà il 14 e il weekend delle qualifiche il 15-16. Nella lista degli iscritti, per la terza volta in carriera, figura anche il due volte campione del mondo di F1 Fernando Alonso, al volante della McLaren, che l’anno passato non era riuscito nemmeno a qualificarsi.