Pit Beirer non vede un celere ritorno in pista a causa dell’emergenza Coronavirus. La crisi economica potrebbe dare un duro colpo al motorsport.
Pit Beirer, direttore di KTM Motorsport, precisa che i reparti corse dovranno tenere conto delle scelte aziendali prima di poter tornare in pista. “Possiamo iniziare solo quando le motociclette verranno vendute di nuovo.”
Nonostante l’escalation crescente dell’emergenza Coronavirus, due Gran Premi hanno avuto luogo nel Regno Unito e nei Paesi Bassi. Dopo di che il promoter del campionato MXGP ha rimandato le gare in Argentina / Neuquen (22 marzo), ad Arco di Trento / Pietramurata ( 5 aprile ), Spagna / Xanadú-Arroyomolinos (19 aprile), Portogallo / Agueda
(26 aprile), Francia / St Jean d’Angély (10 maggio ), Italia / Maggiora (17 maggio) e Germania / Teutschenthal (24 maggio).
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La crisi sanitaria e finanziaria
Pit Beirer è responsabile di tutte le attività sportive nel gruppo KTM. L’ex vice campione del mondo di motocross 250cc ha partecipato all’apertura della stagione a Matterley ed era già preoccupato per i suoi 50 dipendenti provenienti dall’Italia. Dopo gli stop a tutti i campionati delle due ruote KTM ha dovuto rinunciare anche al test di Jerez de la Frontera in programma dal 18-20 marzo e ha chiusogli stabilimenti fino a dopo Pasqua. Le speranze di addetti ai lavori e fan è di rivedere i piloti in pista a giugno, ma l’epidemia di Coronavirus sta imperversando tra Spagna, Francia e Italia in maniera preoccupante.
Di certo nulla sarà più come prima. “In futuro, dovremo anche riflettere attentamente su come gestire i costi in modo sensato e su come potresti forse offrire uno spettacolo sportivo decente con budget inferiori, che si applica a tutte le discipline, non solo al motorsport. Per ora, gli atleti devono essere calmi – ha detto Pit Beirer a Speedweek.com -. Di solito siamo in prima fila per intrattenere i fan, diffondere gioia e dimostrare sfide corpo a corpo. Ma al momento lo sport deve restare in silenzio per un po’, perché ovviamente produciamo anche costi considerevoli in azienda. Pertanto, dal punto di vista degli sport motoristici, dobbiamo prima di tutto assicurarci che le nostre società madri con i tre marchi sopravvivano bene alla crisi e saranno presto in grado di vendere nuovamente le motociclette”.