La lunga pausa da Coronavirus potrebbe non avere risvolti soltanto negativi per la F1. Qualcuno infatti potrebbe guadagnarci parecchi milioni.
Magari non sarà una notizia di fondamentale importanza per i big, ma senz’altro per le scuderie minori potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno. L’emergenza COVID-19 e la decisione di sempre più circuiti di annullare i loro GP, nonché la scelta della FIA di congelare le monoposto 2020 ed adottarle anche nel 2021 posticipando così la rivoluzione tecnica prevista al 2022, potrebbero aiutare e non poco coloro che faticano a gestire le ingenti spese richieste dalla F1.
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In particolare, secondo il team principal della Racing Point Otmar Szafnauer il poter sfruttare alcune componenti chiave della vettura per il prossimo anno porterà nelle casse delle varie equipe almeno 10 milioni di sterline. Ma non solo. La squadra rilevata da Lawrence Stroll si è dichiarata disponibile ad avanzare la proposta di allargare il numero delle parti riutilizzabili così da diminuire ulteriormente le spese, facendo leva sulla propria esperienza di quando la privatissima Force India doveva far fronte con la mancanza di pezzi di ricambio.
“Una volta abbiamo dovuto utilizzare tre volte un vecchio telaio nella stagione successiva, e nei momenti più bui anche le sospensioni e la trasmissione”, ha raccontato Auto Motor und Sport il dirigente. “Soltanto conservando lo chassis si può arrivare ad un risparmio fino ad un milione e mezzo di sterline. Se si aggiungono poi il cambio e le gabbie protettive si toccano i cinque milioni. Spremendo al massimo il programma di mantenimento si potrebbe addirittura raggiungere la doppia cifra”.
E qui sorge il dubbio che proprio con l’obiettivo di limitare al massimo le spese i team minori possano, quando sarà, unirsi e spingere per la cancellazione di un numero maggiore di gare in modo da avere più elementi salvi per il 2021.
Chiara Rainis