“Abbiamo quattro driver di F1 e otto o dieci tra i junior”, ha raccontato all’emittente televisiva austriaca ORF. “La mia idea era quella di organizzare un gruppo di allenamento per riempire il tempo morto e lavorare sulla preparazione mentale e fisica, e intanto far prendere il virus”.
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“Questi ragazzi sono tutti giovani forti e in ottima salute. Avrebbero contratto la malattia in modo debole e sarebbero stati perfettamente pronti alla ripresa dall’attività sportiva, per quello che sarà probabilmente un campionato molto duro non appena potrà partire”, ha argomentato.
Bocciato in toto da Mateschitz e soci, il progetto insano del Dr. Marko è morto sul nascere. Sperando che le macumbe del 76enne di Graz non arrivino ai poveri malcapitati, vi informiamo che Verstappen sta trascorrendo le sue giornate in quarantena disputando GP virtuali, mentre gli altri assistiti della Red Bull sono seguiti dai rispettivi preparatori atletici che si stanno occupando dell’attuazione di un programma specifico per farli restare attivi e tonici.
“Se la stagione del Circus sarà costituita da 15-18 gare, sarà molto, molto dura e non ci sarà il tempo per curare la forma fisica. Giusto dunque impegnarsi ora”, ha chiosato Mr. Helmut.
Chiara Rainis