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Coronavirus, l’enigma del mancato crollo dei prezzi carburanti

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Alessandro

Il prezzo del greggio ha subito un consistente crollo dall’inizio dell’anno, ma il prezzo dei carburanti non segue la medesima linea discendente. Nonostante la crisi da Coronavirus.

Pompa di benzina (Getty Images)

Il prezzo del petrolio è sceso ai minimi storici dal 2002 arrivando a 23 dollari al barile a causa del crollo della domanda. E scende anche il prezzo del carburante alla pompa in Italia. Ieri, stando all’elaborazione dell’Osservatorio del Ministero per lo Sviluppo economico, un litro di benzina costava mediamente 1,468 euro, un litro di diesel 1,355 euro. Un crollo medio di 20 centesimi rispetto a meno di un mese fa.

La discesa dei prezzi è visibile, ma ci sono dubbi sul fatto che abbia seguito la reale discesa delle quotazioni del greggio. Nella prima settimana di gennaio, il Brent costava mediamente intorno ai 67,50 dollari al barile e il cambio euro-dollaro si attestava a 1,1166, per cui un litro grezzo costava 38 centesimi di euro o poco meno. L’altro ieri, un barile di Brent costava sui 25 dollari e il cambio euro-dollaro si attestava in area 1,1050, per cui un litro grezzo incideva per 14 centesimi, 24 in meno rispetto a gennaio.

Leggi anche -> Coronavirus: come fare rifornimento in totale sicurezza

Un “vuoto” di 16 centesimi

Le accise che gravano sul prezzo finale restano invariate, mentre l’IVA al 22% si applica sia sulle accise, sia sul resto delle componenti del prezzo, tra cui il costo del Brent. Dunque, i 24 centesimi risparmiati dalle compagnie per l’importazione del petrolio su ogni litro di benzina o diesel venduto diventano oltre 29 centesimi di risparmi teorici per l’automobilista. La diminuzione del prezzo, invece, è stata meno della metà, con un “vuoto” di 16 centesimi inspiegato. In teoria un litro di benzina dovrebbe costarci oggi poco più di 1,30 euro e un litro di diesel circa 1,20 euro. Invece i prezzi sembrano ancora troppo alti. Possibile che i distributori facciano leva su questo per non essere costretti a chiudere, dato che nell’ultimo mese hanno registrato un crollo delle erogazioni di oltre il 70%.

Intanto il Codacons ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari in merito a possibili speculazioni sui prezzi dei carburanti in regione. “Una diminuzione delle quotazioni che dura da settimane, ma che non ha avuto ripercussioni sui prezzi dei carburanti alla pompa: a fronte di un calo del greggio attorno al -60% dall’inizio dell’emergenza, benzina e gasolio sono calati appena del -6%. I listini della benzina presso i distributori devono calare di almeno 25 centesimi di euro, e c’ è margine per una riduzione di 15 centesimi per il gasolio”.

Benzinai (Getty Images)
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Alessandro

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