Ferrari e Red Bull avrebbero scoperto il modo in cui la Mercedes collega motore e trasmissione. Ma ora è troppo tardi per intervenire sui loro cambi
La Ferrari e la Red Bull avrebbero finalmente scoperto il vero segreto tecnico che si nasconderebbe dietro al dominio targato Mercedes nelle ultime stagioni di Formula 1. Si tratterebbe, nello specifico, di un sistema particolare di collegamento tra il motore e la trasmissione.
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A svelare questo inedito retroscena è la rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport, che non fornisce ulteriori dettagli su questa scoperta tecnologica. Chissà, forse proprio il tempo extra che gli ingegneri delle due scuderie rivali, in assenza di gare, test e prove al banco, hanno avuto a disposizione per analizzare i dati già raccolti ha permesso loro di giungere a questa conclusione.
Ma ora non si può più modificare il cambio
Quel che è certo è che il fatto che il famigerato segreto sia venuto alla luce soltanto ora pone un grosso problema alle due scuderie. Già, perché ormai proprio per far fronte alla pandemia del coronavirus e alla relativa quarantena tutti i team hanno concordato di rimandare al 2022 la prevista rivoluzione regolamentare che sarebbe dovuta entrare in vigore nella prossima stagione.
E questo significherà che le monoposto dovranno rimanere congelate non solo per tutto il 2020, ma anche per il 2021. Dunque, che Ferrari e Red Bull non avranno la chance di modificare i propri cambi, applicando così le idee copiate alla Freccia d’argento. Proprio per questo motivo le due squadre starebbero pensando di avanzare una richiesta agli organizzatori della Formula 1, con la proposta di allentare le misure di austerità già concordate in occasione dell’ultimo incontro in videoconferenza con la Federazione internazionale dell’automobile e con Liberty Media.
Ferrari e Red Bull chiedono di intervenire sulle vetture
Il prossimo meeting online è fissato per metà aprile e proprio in quell’occasione si dovrebbero ridiscutere le modalità con cui il Mondiale a quattro ruote intende far fronte alla crisi. Da un lato ci sono le squadre minori, che accoglierebbero volentieri la proposta del presidente della Fia, Jean Todt, e dell’amministratore delegato della F1, Chase Carey, di abbassare ulteriormente il tetto ai budget di 175 milioni previsto per 2021. Limitare le spese, dunque, per evitare che i piccoli team si trovino in difficoltà.
Dall’altra, però, ci sono i big, Ferrari e Red Bull, appunto, che invece sembrano avere minori problemi dal punto di vista economico e vorrebbero al contrario poter intervenire sulle proprie monoposto, almeno quando le corse riprenderanno veramente, per portare avanti l’infinita rincorsa alla rivale Mercedes. Come andrà a finire?