Davide Brivio conferma che i rinnovi di Joan Mir e Alex Rins sono pura formalità, manca solo la firma. E parla dell’addio di Vinales: “Volevamo costruire un pilota Suzuki”.
Mercato piloti al palo come la stagione MotoGP. L‘emergenza Coronavirus ha rallentato anche i colloqui fra team e piloti in merito al prossimo biennio, anche se ci saranno da muovere poche pedine sullo scacchiere. Yamaha ha già i piani ben chiari dal mese di gennaio, quando ha annunciato Maverick Vinales e Fabio Quartararo. Honda ha rilanciato sul mercato riconfermando Marc Marquez per quattro anni.
Sarebbe presto arrivato il turno di Suzuki con Alex Rins e Joan Mir, ma lo stop al campionato ha rinviato ogni discorso ai prossimi mesi. Tuttavia, il team manager di Suzuki, Davide Brivio, è fiducioso che i suoi due giovani e talentuosi piloti rimarranno legati alla fabbrica di Hamamatsu. “Penso che il 50-60% delle scelte importanti siano già state fatte. La Yamaha ha più o meno chiuso il mercato e la Honda ha confermato Marquez. Per quanto riguarda noi, non abbiamo ancora formalizzato [il rinnovo], perché al momento tutto è un po’bloccato “, spiega Brivio in un’intervista a Motorsport.com.
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L’addio di Vinales alla Suzuki
Il manager italiano ha piena fiducia che non ci saranno sorprese al riguardo. C’è la volontà di ambo le parti per proseguire insieme. “Penso che non avremo problemi con Rins e Mir: vogliamo tenerli, vogliono restare e siamo già d’accordo su tutto. Si tratta solo di firmare il documento il prima possibile, quindi spero che non ci siano sorprese “, aggiunge il team manager della Suzuki. “Poi ci sono Aprilia , Ducati e KTM che non hanno ancora formalizzato [la loro situazione], ma forse hanno già stabilito nei loro uffici quale sarà la strategia, o hanno preso decisioni”.
Suzuki segue la filosofia della continuità con i suoi piloti, non riuscita però nel caso di Maverick Vinales che, dopo due stagioni, ha preferito trasferirsi sulla Yamaha ufficiale. “Volevamo costruire con lui un pilota Suzuki, ma Maverick decise di prendere un’altra strada e andare in Yamaha dopo due anni”.