L’emergenza Coronavirus potrebbe provocare danni psicologici molto forti sui piloti in attività. A sostenerlo un ex tester di F1.
Passato alla storia per essere stato il primo driver russo della storia del Circus, Sergey Zlobin ha lanciato un grido d’allarme del tutto condivisibile, e non solo, aggiungiamo noi, per chi della velocità ne ha fatto un mestiere. Intervenuto a Sportbox, l’ex collaudatore della Minardi, ha dichiarato che la costrizione in casa e l’impossibilità di fare attività, nonché l’ansia da pandemia potrebbero costituire un mix esplosivo per i piloti lasciando cicatrici importanti per il futuro.
“Temo che molti soffriranno di stress e depressione, in quanto sono persone vulnerabili”, ha affermato. “Fanno parte di una categoria particolare di atleti. Spendono tutta la loro forza ed energia in pista, quindi l’isolamento potrebbe avere degli effetti notevoli su di loro”.
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Secondo il moscovita questo malessere non si esaurirà non appena avuta la possibilità di tornare a correre, ma sfocerà in episodi di nervosismo e incidenti banali. Inutile per lui anche l’idea di Liberty Media di colmare il vuoto dei GP con le corse virtuali.
“E’ come mangiare i germogli di soia anziché la carne”, il paragone alimentare. “Oppure stare a guardare mentre un altro si sta guastando un piatto. Ti sembra bello? Il senso del motorsport sono il rischio e il pericolo. E dove sono nel gaming?”.
Infine il 49enne non si è sentito di bocciare in toto l’idea del talent scout Helmut Marko di creare una sorta di Corona Camp per fare infettare i membri del gruppo Red Bull così da creare una sorta di immunità di gregge.
“Anche se il concetto è stato esposto male, credo abbia ragione. Essendo tutti in salute anche qualora prendessero il virus ne uscirebbero senza problemi”, ha chiosato.
Chiara rainis