Andrea Iannone ha spiegato i passi che ha fatto per dimostrare la sua totale innocenza dall’accusa di doping che gli era piovuta addosso qualche mese fa.
Andrea Iannone ieri ha ricevuto una vera e propria mazzata. Il pilota abruzzese, infatti, pur venendo riconosciuto innocente è stato punito con 18 mesi di stop, un’enormità per un pilota di MotoGP. Il rider dell’Aprilia però proverà a ridurre tale pena con il ricorso al Tas.
Come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, Andrea Iannone in merito alla sentenza ha così dichiarato: “Sono stato contento perché è stata riconosciuta la mia innocenza e questa per me era la cosa più importante. Hanno riconosciuto che non sono un pilota dopato. Il 100% degli atleti indagati per doping, nel momento in cui è stata riconosciuta la contaminazione alimentare non sono stati squalificati. Io sono un’eccezione. Faremo ricorso al Tas. La mia colpa è stata che dovevo fare più attenzione, ma facciamo un lavoro particolare, giriamo il mondo e mangiamo in aeroporto”.
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Iannone contento della vicinanza ricevuta da Aprilia
Il rider d Vasto ha poi proseguito: “Non diventerò vegetariano, per me è impossibile, ma farò più attenzione. La cosa peggiore è stata essere accusati di doping quando sapevo di essere completamente innocente. Abbiamo ricostruito la mia storia sino a 4 mesi prima, il massimo che permetteva la lunghezza dei capelli. Io più che dimostrare la mia buona fede e rendermi disponibile a ogni tipo di analisi non potevo fare. Se avevo qualcosa da nascondere mi sarei tagliato i capelli a zero dopo l’accusa”.
Infine Andrea Iannone ha parlato della vicinanza ricevuta in questi mesi: “Questa è stata la prova più dura della mia vita. Sono contento di come l’ho affrontata. L’Aprilia mi ha supportato sin dall’inizio e ha sempre creduto alla mia parola. Non ho mai sentito un calore così importante. Se un’azienda così importante si espone a tal punto ci sarà un motivo”.
Antonio Russo