Alvaro Bautista spiega che il progetto Honda Superbike è ancora agli inizi, c’è tanto potenziale da tirare fuori ancora. E smentisce rumors su Marc Marquez.
Alvaro Bautista è a casa sua in Spagna in attesa che l’emergenza Covid-19 termini e si possa finalmente tornare a vivere normalmente. Sicuramente ha grande voglia di tornare a correre con la sua Honda nel campionato mondiale Superbike.
Il pilota spagnolo ha ottenuto due sesti posti nel primo round in Australia, l’unico disputato finora prima della sospensione a causa della diffusione del coronavirus. Il team HRC ha dimostrato di avere un buon potenziale, ma serviranno tempo e lavoro per riuscire a stare costantemente nelle prime posizioni.
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Bautista ha rilasciato un’intervista a Sky Sport MotoGP e ha confermato quanto detto a Phillip Island, ovvero che Honda al momento ha espresso solo il 30% del proprio potenziale finora: «Sì, il progetto è molto nuovo, confermo quanto detto in Australia: siamo al 30% e bisogna lavorare tantissimo. Dobbiamo migliorare soprattutto il feeling con la moto. Il motore è potente, ma dobbiamo sistemare molti aspetti. Come ho detto, il progetto è nuovo, la moto è nuova e pure il team, quindi serve tempo. Adesso purtroppo non è possibile lavorare, ma sono fiducioso di arrivare a un ottimo livello».
Successivamente Alvaro ha smentito che il suo passaggio alla casa di Tokio sia avvenuto grazie a un consiglio di Marc Marquez: «Si è diffusa questa voce, ma in realtà non è stato lui a spingermi. In realtà lui ha provato la moto e io gli chiesto le sue sensazioni, ma questo è successo dopo che avevo già firmato con Honda. Mio ritorno in MotoGP?Sicuramente per Alex sarà difficile, perché ci sarà pressione su di lui per raggiungere il livello di Marc. Vediamo cosa succederà in futuro…».
Il pilota del team HRC WorldSBK non si sbilancia in merito a una ripresa del campionato, difficile fare previsioni in questo momento: «Chissà… Adesso l’importante è recuperare la normalità. Speriamo che questo virus passi e non ritorni mai più. Poi ovviamente sarebbe bello per noi tornare alle gare, perché significherebbe che tutto è finito. Speriamo sia così».
Nel mondo del calcio si parla molto di tagli degli stipendi, a Bautista viene chiesto se tale tema è stato affrontato pure in SBK. Questa la risposta: «E’ una situazione un po’ diversa. In Superbike non abbiamo ancora affrontato la questione. E’ chiaro che se un calcatore che guadagna 20 milioni di euro, anche togliendone 3 o 4 forse non se ne accorge nemmeno. Per noi è diverso…».
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