L’ex presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, rivela che ai suoi tempi non imbastì mai una vera trattativa per Lewis Hamilton
Sembra ormai definitivamente sfumato il sogno dei tifosi della Ferrari di portare Lewis Hamilton a Maranello, pur sfiorato nei due incontri segreti che l’anno passato il sei volte campione del mondo tenne con il presidente della Rossa, John Elkann.
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L’ex numero uno del Cavallino rampante, Luca Cordero di Montezemolo, che restò a capo della Scuderia fino al 2014, avrebbe avuto la chance di portare Hamilton alla Ferrari già nei primi anni della sua carriera, ma ha rivelato di non aver mai aperto una reale trattativa con l’anglo-caraibico.
“Parlai di lui una volta con Niki Lauda, quando lo voleva portare in Mercedes dalla McLaren, ma noi all’epoca eravamo a posto”, ha rivelato nel corso dell’intervista concessa ai microfoni di Sky Sport. “Ricordo Lewis quando era giovanissimo, ma non c’è stata mai la possibilità di vederlo in Ferrari perché non coincidevano i tempi. Noi al tempo avevamo già piloti forti”.
Quei piloti erano Felipe Massa e Fernando Alonso, che arrivò per due volte vicino al campionato del mondo, come lo stesso Montezemolo tiene a rimarcare: “Si tende spesso a dimenticare il passato, ma noi abbiamo perso il titolo mondiale all’ultima gara nel 2010 e 2012, in quei due anni andammo vicinissimi a vincere e ci giocammo il titolo fino alla fine due volte in tre anni. Prima con Kimi andavamo molto bene, vi ricordo che lui vinse il titolo nel primo anno senza Michael. Questa è la dimostrazione di una squadra che era fortissima”.
Una squadra nella quale erano presenti uomini che oggi occupano le posizioni di vertice della Formula 1: “Adesso si parla di squadra giovane e così via… ma la nostra era fortissima. Avevamo Jean Todt, ora presidente Fia, Ross Brawn, Rory Byrne, Stefano Domenicali che ora è amministratore delegato Lamborghini e tanti altri nomi importanti”, prosegue Montezemolo. “Io ero solo quello che si arrabbiava il martedì, anche quando vincevamo. Perché è facile arrabbiarsi quando si perde, ma bisogna farlo anche quando si vince. Ricordo anche altri titoli persi all’ultimo: Schumi nel 1998, quando a Suzuka non riuscì a partire dalla pole e si giocava il campionato con Hakkinen all’ultima gara e Massa nel 2008, quando tagliò il traguardo da campione del mondo prima che Hamilton passasse Glock all’ultima curva e gli togliesse il titolo per un punto”.
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