Luca Cordero di Montezemolo ha ammesso di avere un unico grande rimpianto nella sua carriera di Presidente della Ferrari.
Intervenuto a Casa Sky Sport l’ex Supremo della Rossa ha rivelato un episodio da brividi soprattutto se si pensa alla tragedia avvenuta poco dopo. Stiamo parlando di fine aprile 1994. Tra Senna e il Cavallino c’era stato un lungo corteggiamento a distanza, ma negli ultimi tempi, complice una Williams meno competitiva del previsto, l’interesse reciproco si era trasformato in un contatto vero e proprio, fino a sfociare in un incontro che avrebbe dovuto portare alla firma e allo stravolgimento della vita di entrambe le parti.
“Ayrton venne a casa mia a Bologna appena prima dell’incidente e mi disse che voleva correre a tutti i costi con noi e di liberarsi dalla scuderia di Grove”, il racconto dell’avvocato. “Ci accordammo per sentirci dopo Imola, ma poi accadde quel che accade. Voleva venire da noi e sarei stato ben lieto di averlo. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ovvero ciò che poi è stato Michael Schumacher entrato nella storia di Maranello perché nessuno ha fatto quello che ha fatto lui”.
-> Per restare aggiornato sulle ultime notizie di F1, MotoGP e Superbike CLICCA QUI
A 26 anni di distanza, la curiosità di sapere come sarebbe andata se Beco alle 14:17 di quella domenica di inizio maggio avesse passato indenne la curva del Tamburello, è ancora tanta. Chissà se il brasiliano, probabilmente dopo una stagione di difficoltà in terra britannica, sarebbe riuscito a tornare grande al volante della Ferrari e magari, a regalare immediatamente l’iride ai tifosi, anziché soltanto nel 2000 come successo con il Kaiser di Kerpen, oppure se avrebbe continuato a soffrire oscurato dal tedesco, affamato e spietato, nonché privo di timori reverenziali. Di certo l’impossibilità di dare una risposta a questo interrogativo e l’aura di mistero che resterà per sempre attorno alla vicenda non fanno altro che accrescere il fascino esercitato dal magico pilota di San Paolo.
Chiara Rainis