Paolo Ciabatti esalta la capacità della Ducati di portare innovazione negli ultimi anni. E sulla potenza del motore sembra tornata al primo posto.
Ducati ha accolto con favore l’omologazione della carena aerodinamica e il congelamento del motore “online” richiesto giorni fa dalla Dorna. In Giappone la situazione di emergenza sanitaria è meno preoccupante rispetto all’Italia, quindi le fabbriche sono rimaste aperte e si continua a lavorare. Adesso sarà possibile proseguire lo sviluppo dei prototipi MotoGP, ma solo in certi settori, sui dettagli.
Per quanto riguarda lo status quo dopo i test pre-stagionali a Sepang e in Qatar, Paolo Ciabatti lamentava qualche problema per la Desmosedici GP20: “La verità è che non siamo rimasti completamente soddisfatti in Malesia perché abbiamo avuto alcuni problemi con la nuova gomma posteriore con la carcassa più morbida, come tutti i produttori, tranne Yamaha e Suzuki”. A Losail è andata decisamente meglio, il circuito ha sempre portato bene ad Andrea Dovizioso, un vero peccato che la gara sia stata annullata. “In Qatar siamo rimasti piuttosto soddisfatti del lavoro svolto – ha detto a Motorsport-Total.com -. È una pista storicamente favorevole per noi e quindi eravamo fiduciosi di poter fare una buona gara”.
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Ducati fra potenza e innovazione
Ciò che rende Ducati ottimista è soprattutto la riconquista del dominio in termini di top speed. “Era uno dei nostri obiettivi”, ha aggiunto Paolo Ciabatti. L’anno scorso, in particolare, la Honda ha ridotto significativamente il proprio vantaggio di potenza. Naturalmente l’obiettivo generale è quello di avere una moto migliore rispetto allo scorso anno, ma abbiamo lavorato su tutte le aree e anche sul motore. Il fatto che siamo di nuovo in testa in termini di velocità massima è una piccola soddisfazione”.
Ma ancora una volta Ducati non si è messa in evidenza solo per la potenza del motore, bensì anche per la capacità di portare innovazioni in classe regina. Stavolta Borgo Panigale ha colpito tutti con il sistema holeshot capace di ribassare la moto in percorrenza di curva. “Siamo sempre stati innovativi. Siamo noi che abbiamo portato l’aerodinamica all’attuale livello della MotoGP. Nel corso degli anni abbiamo apportato così tante innovazioni e continueremo a farlo. In un campionato così competitivo – ha concluso il direttore sportivo -, qualsiasi innovazione che ti dà un vantaggio rispetto alla concorrenza ha valore”.