Durante la pausa delle gare per quarantena, Tony Cairoli pensa al rinnovo del suo contratto in scadenza a fine stagione almeno per un altro anno
Il motocross, come del resto tutte le discipline sportive, è fermo per l’epidemia di coronavirus. Ma non lo è la mente di Tony Cairoli, già proiettata verso il suo futuro agonistico. Il campionissimo siciliano è infatti in scadenza di contratto alla fine di questa stagione, ma in ogni caso ha la ferma volontà di continuare a correre nel 2021.
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“L’obiettivo era continuare ancora qualche anno”, ha spiegato ai microfoni della Gazzetta dello Sport. “Siamo in scadenza di contratto, ma la voglia è di restare dove sono. Il Mondiale serviva anche per vedere il mio livello e capire meglio cosa fare. Ora dovremo aspettare un po’ di più. Ma rinnoverò almeno per un anno sicuro. Poi vediamo il recupero da questo infortunio, che mi sta frenando: non riesco neanche a esprimermi alla metà di come vorrei”.
Come Valentino Rossi, dunque, anche Tony Cairoli è sospeso sul dilemma se proseguire la sua carriera o appendere il casco al chiodo. E, come Valentino Rossi, anche lui insegue il famigerato decimo titolo: “Non sono uno che pensa tanto ai numeri. Voglio solo divertirmi come a inizio 2019, uno degli anni migliori. Una volta a posto i risultati arriveranno”.
Dopo le due ruote, però, nell’avvenire sportivo di Cairoli ci saranno le quattro: “Il sogno è correre almeno una gara del Mondiale rally. È lo sport che amo di più dopo il cross. C’era l’idea Rallycross, ma ha preso una brutta piega, peccato. Della pista preferisco invece la F1, sarebbe la sfida più difficile. Ho provato la Toro Rosso a Zeltweg, un’emozione fantastica solo a sentire il rumore, metteva i brividi”.
In questa lunga quarantena, che dapprima ha trascorso in Belgio per poi tornare in Italia con sua moglie Jill e il figlio Chase Ben, Cairoli sta prendendosi anche il tempo per recuperare dall’operazione alla spalla e dal problema al ginocchio destro: “Sapevo di un recupero lungo, ma ho avuto un sacco di problemi all’inizio”, ammette. “Ho impiegato due mesi per essere in condizione di fare una gara, per questo ho saltato gli Internazionali d’Italia. Anche ora non ho un gran feeling con la spalla, anche se l’ultimo mese ho fatto progressi. La mobilità non è un problema grosso, in moto la posizione non varia troppo e noi non siamo tennisti né giochiamo a basket. Il problema è che, oltre alla lussazione, ho avuto un problema ai tendini del bicipite e del tricipite che si erano quasi completamente staccati. E poi un problemino di tipo nervoso: il tricipite, che è un muscolo di spinta e nel cross è molto importante, per ora funziona al 30%. Sicuramente avrò più tempo per recuperare”.
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