Troppe speculazioni, voci contrastanti e fuorvianti. L’organizzatore del GP dell’Olanda invita la F1 a non rilasciare più dichiarazioni sul futuro.
Dopo aver annunciato lo spostamento a data da destinarsi del loro gran premio, i Paesi Bassi hanno affondato il colpo sulla condotta del Circus in questo periodo di incertezza globale a causa dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus. Secondo il boss dell’ente promotore della corsa olandese Jan Lammers si starebbe discutendo troppo del destino della stagione della massima serie senza avere nessuna base solida per farlo distogliendo l’attenzione da ciò che davvero conta al momento, ovvero la salute.
“Da parte nostra abbiamo smesso di dare comunicazione fino a che non ci sarà maggiore chiarezza. Ogni risposta solleva nuove domande e tutto può essere interpretato in mille modi diversi”, ha argomentato al sito Formule 1 l’ex driver.
Continuare ad ipotizzare e a fare previsioni infondante, dunque, rappresenterebbe soltanto un danno d’immagine per la categoria. “Vogliamo essere un esempio dal punto di vista etico. Lasciare l’attenzione mediatica ai temi sociali importanti e di interesse comune. Anche rubare un 1’% del focus dalle vittime è inappropriato”, ha ribadito il 63enne.
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Anche se la speranza dei connazionali di Max Verstappen resta quella di poter godere dello spettacolo della F1 già quest’anno, magari sul finale dell’estate, per Lammers potrebbe aprirsi un altro capitolo morale una volta che l’allarme sarà passato.
“Dovremmo chiederci se agosto non sia troppo presto, perché ciò significherebbe che tra giugno e luglio il virus è stato sconfitto. A quel punto sorgerebbe un’altra questione, ovvero, se è giusto festeggiare mentre mezza Europa è traumatizzata. L’aspetto umano dovrebbe avere la precedenza”, ha chiosato.
Considerato che prima di 18 mesi non si avrà alcun vaccino la domanda che rilanciamo noi è questa. Alla luce di certe riflessioni, la strada appropriata da seguire è forse quella di soffocare la vita per un anno?
Chiara Rainis