L’Austria vuole uscire dalla quarantena subito dopo Pasqua: l’ideale per permettere l’inizio della Formula 1 e della MotoGP dal Red Bull Ring
Spunta un raggio di sole nel buio della crisi coronavirus per il mondo dei motori. C’è una nazione, infatti, pronta a gettare un salvagente tanto alla Formula 1 quanto alla MotoGP, offrendo ad entrambi i massimi campionati delle due e delle quattro ruote la possibilità di partire, finalmente, con le gare. E si tratta dell’Austria.
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Da Vienna, infatti, è già arrivato l’annuncio ufficiale dell’intenzione di cominciare in maniera graduale la ripartenza dopo la quarantena subito a ridosso della Pasqua. Un’ottima notizia sia per la Formula 1, che ha in programma la sua tappa a Spielberg il prossimo 5 luglio, che a maggior ragione per la MotoGP, che invece dovrebbe recarsi al Red Bull Ring il 16 agosto.
Perché il Red Bull Ring è la pista ideale
Ci sarebbe, insomma, tutto il tempo utile per organizzare la partenza dei due Mondiali in estate, in due date diverse ma entrambi, appunto, in Austria. La Red Bull, proprietaria dell’impianto, si dice possibilista: “Dovremo aspettare e vedere, non siamo soli nel mondo”, ha dichiarato il plenipotenziario Helmut Marko ai microfoni di Motorsport Magazin. “Anche se riuscissimo ad organizzarla, ci sarebbe il problema delle restrizioni ai viaggi nel resto d’Europa, che impedirebbero alle persone di entrare nel Paese senza un periodo di quarantena. Al momento non è possibile né confermare né smentire, ma la situazione sembra generalmente migliore”.
Un ulteriore vantaggio dell’autodromo austriaco è la possibilità di organizzare una gara anche all’ultimo momento: “Il nostro è un sistema finito, pronto all’uso, che può essere sbloccato anche in una notte”. Resta solo da decidere se le gare si terranno con gli spettatori o meno: “Queste sono domande al momento apertissime”, conclude Marko.
Così proseguiranno la Formula 1 e la MotoGP
Esiste anche una terza possibilità, una sorta di via di mezzo: consentire l’ingresso al pubblico ma con una capienza ridotta. Correre a porte aperte rappresenterebbe infatti comunque un passo importante per gli organizzatori, un introito in più dalla vendita dei biglietti che darebbe un’importante boccata d’ossigeno.
Una volta dato il via alle corse in Austria, si potrebbe a quel punto procedere con una fase iniziale per tutti i campionati in Europa, per poi rimandare le trasferte oltreoceano all’inverno, chiudendo anche a dicembre. Il piano sembra essere credibile: ora bisogna fare i conti con il coronavirus…