Miguel Oliveira, pilota del team Tech3 KTM, non nasconde i suoi obiettivi. Per il futuro si immagina campione nella top class del Motomondiale.
Miguel Oliveira nel 2019 è stato tra i debuttanti del campionato MotoGP e il passaggio di categoria non è stato facile. Soprattutto perché non ha avuto a disposizione un mezzo sufficientemente competitivo e facile da guidare.
Il pilota portoghese è approdato nel team Tech3 in sella ad una KTM con la quale è riuscito a conquistare complessivamente 33 punti. Il miglior piazzamento è stato l’ottavo posto ottenuto in Austria, unico GP nel quale è riuscito a chiudere in top 10. In ottica 2020 la casa austriaca ha fatto molti miglioramenti e anche lui ne dovrebbe beneficiare appena la stagione riprenderà.
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MotoGP, Oliveira sogna in grande
Oliveira a Maisfutebol ha raccontato le sue emozioni al debutto nel campionato MotoGP: “La sensazione della prima gara è stata speciale, un sogno. È come debuttare in Champions League. Qualcosa che sognavo è diventato reale. Questo è quello che ho provato l’anno scorso in Qatar. Ero un po’ più nervoso del solito, ma è una sensazione trasversale per tutti i piloti”.
Il pilota portoghese sperava di fare una prima stagione un po’ migliore, ma comunque ha accumulato tanta esperienza: “È stata buona, ma avrebbe potuto essere molto meglio [ride]. Sento di essermi evoluto molto nel corso di ogni gara, ma i risultati avrebbero potuto essere migliori in alcune occasioni. Nel complesso, ha lasciato un sapore agrodolce.
Il vice-campione del mondo Moto2 2018 ha dovuto fare i conti con dei problemi fisici e ha dovuto saltare gli ultimi tre gran premi: “Mi sono infortunato in un incidente causato dalla collisione con un altro pilota, di cui non avevo colpa. L’infortunio si è trascinato per alcune gare. Ho sacrificato i miei risultati e ho finito per non fare quello che potevo effettivamente fare. È stato un momento difficile psicologicamente. Ho imparato molto, sono diventato più forte mentalmente”.
Oliveira è contento di essere nel team Tech3 KTM, consapevole che ci sia molto lavoro da svolgere per fare i risultati che vorrebbe: “Sono andato in una squadra molto buona, che aveva un nuovo produttore, KTM. Tech3 è una struttura che ha lavorato per molti anni con Yamaha e all’improvviso è cambiata in KTM e ha dovuto adattarsi. Non è stato facile. È stato un anno di apprendimento per tutti”.
Il rider 25enne ha chiuso diciassettesimo nella classifica MotoGP 2019, ma non se ne preoccupa troppo: “Non mi vedo al 17 ° posto. Conosco il mio valore e so che posso fare molto meglio. So anche che il risultato a cui aspiro arriverà, con molto lavoro. È stata una stagione di apprendimento, in cui la classifica finale non era la più importante.
Oliveira ha raccontato le proprie sensazioni quando ha saputo che la prima gara MotoGP in Qatar non si sarebbe disputata: “All’inizio è stato un po’ frustrante. Ero pronto per prendere il volo e quando ho saputo che il Grand Premio sarebbe stato annullato, è stato una secchiata d’acqua fredda. È come studiare per un esame che poi viene cancellato. La preparazione fisica e psicologica che facciamo durante la pre-stagione va in fumo”.
Comunque il pilota portoghese ha presto capito che non c’era altra soluzione che rinviare i gran premi, visti i rischi connessi alla diffusione del coronavirus: “La sensazione iniziale è stata presto sostituita da un’altra. Mi sono reso conto degli effetti catastrofici che il virus stava avendo sulla nostra società in tutto il mondo e la frustrazione è scomparsa. Ho accettato il fatto che non sono in gara. Perché non c’è sport in questo momento”.
Concorda assolutamente sulla scelta di sospendere il campionato MotoGP: “Certo, sì. C’è un virus che si diffonde e non possiamo pensare di riunire le persone per guardare uno sport. Questo non aiuterebbe. La decisione presa è l’unica possibile. Nella migliore delle ipotesi torneremo a luglio o agosto. Ma non sono io l’organizzatore. Credo che chiunque debba realizzare il calendario avrà grandi difficoltà a elaborare un piano. Perché, in questo momento, tutti stanno aspettando le misure che ogni Paese adotterà quando tutto sarà finito. Pensare di creare un calendario a questo punto è inutile, senza sapere tutto questo prima”.
Oliveira ha chiari gli obiettivi per il 2020, appena il Mondiale ripartirà: “Prima di tutto, il mio obiettivo era quello di lottare per essere tra i primi dieci. E questo rimane l’obiettivo. Abbiamo una nuova moto, abbiamo bisogno di tempo, dobbiamo testarla, quindi più a lungo siamo fermi e peggio è per noi. Dovremo lavorare tanto per essere competitivi.
Il portoghese non si tira indietro nell’ammettere che per il suo futuro si immagina campione del mondo: “Sì, altrimenti non varrebbe la pena di correre in Moto GP. Quando facciamo qualcosa, dobbiamo farlo bene. Il meglio che puoi fare in Moto GP è essere un campione del mondo. Questo è il picco e voglio raggiungere questo obiettivo il più presto possibile. Vincere le gare e salire sul podio è il primo passo per pensare di vincere il campionato. Non ho l’esperienza per vincere gare, ma devo crearla. Devo lavorare per creare la mia opportunità di salire sul podio e lottare per le vittorie, quindi pensare al titolo”.