Le fabbriche della F1 restano chiuse: fino a quando è stato esteso il blocco

Decisione unanime di tutti i team di Formula 1: le fabbriche rimarranno chiuse per altre due settimane, almeno fino a maggio

La fabbrica Ferrari a Maranello (Foto Giuseppe Cacace/Afp/Getty Images)
La fabbrica Ferrari a Maranello (Foto Giuseppe Cacace/Afp/Getty Images)

Da 21 si passa a 35 giorni. La chiusura delle fabbriche dei team di Formula 1, già anticipata dalla tradizionale collocazione di agosto a marzo-aprile, è stata ora prolungata di altre due settimane. Tutti i team hanno dato la loro approvazione all’estensione del periodo di stop, che a questo punto durerà fino a maggio.

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“A seguito dell’approvazione unanime da parte del gruppo strategico della Formula 1, della commissione e di tutti i team”, si legge nel comunicato stampa ufficiale diramato dalla Federazione internazionale dell’automobile, “il Consiglio mondiale ha ratificato attraverso un voto elettronico la decisione di estendere il periodo di chiusura delle fabbriche da 21 a 35 giorni, che dovranno essere rispettati a marzo, aprile e/o maggio, per tutti i concorrenti e i costruttori di motori. Ulteriori discussioni riguardanti questo argomento restano aperte tra la Fia, la Formula 1 e tutti i team, alla luce dell’impatto globale del Covid-19”.

Quando hanno chiuso le fabbriche

Le prime squadre in assoluto a chiudere i battenti (che dunque saranno anche le prime a riaprire) sono state la Ferrari, la Haas e la Mercedes, che hanno bloccato le loro operazioni già lo scorso 19 marzo. Alfa Romeo e AlphaTauri si sono invece fermate il 23, la McLaren e la Racing Point il 25 e la Red Bull addirittura il 27. L’ultima è stata la Renault, che ha tenuto aperta la sua fabbrica di Enstone, quella dove si realizzano i telai, fino al 30 marzo (mentre quella dove si costruiscono i motori, a Viry-Chatillon, aveva chiuso già il 20).

La decisione giunge a seguito dell’ultimo meeting svolto in videoconferenza lunedì 6 aprile tra i team principal, i vertici del Mondiale e il presidente della Fia, Jean Todt. In quello stesso incontro è già stata bocciata la proposta di rimandare ulteriormente al 2023 l’introduzione del nuovo regolamento tecnico, mentre non si è riusciti ancora a giungere ad un accordo tra tutte le squadre sull’abbassamento del tetto dei budget che entrerà in vigore il prossimo anno.

La fabbrica della Red Bull di Formula 1 (Foto Red Bull)
La fabbrica della Red Bull di Formula 1 (Foto Red Bull)
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