I promoter si ribellano di fronte alla possibilità paventata da Liberty Media di effettuare tutti i GP a porte chiuse.
La paura di perdere tutto e di vedere vanificati tutti gli investimenti effettuati ha fatto alzare il termometro dello scontro tra gli organizzatori dei gran premi e l’ente proprietario della F1.
Il casus belli è stata la dichiarazione di Ross Brawn riguardo la probabile necessità di dare proprietà agli appuntamenti in Europa, anche partendo da ottobre e magari senza pubblico sugli spalti così da limitare al massimo gli spostamenti e gli assembramenti.
“Una gara senza pubblico per è uno scenario impensabile. Un evento del genere è qualcosa da festeggiare”, si è ribellato uno Jan Lammers, responsabile del round olandese di Zandvoort, di ritorno nel calendario dopo 35 anni di assenza e dunque più agguerrito che mai a non veder vanificati tutti gli sforzi degli ultimi mesi per creare una manifestazione degna di nota. “Per ora non ci è stato domandato nulla, ma siamo molto preoccupati, perché per noi è una strada non percorribile”.
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Il 63enne ex pilota, nativo proprio della città che ospita il tracciato, ha comunque rinnovato il proprio apprezzamento per quanto il Circus sta facendo per cercare di tenere viva la speranza di effettuare la stagione.
“FIA e FOM stanno affrontando una grande sfida cercando di salvare il salvabile assieme a team, promoter e sponsor”, ha considerato. “Noi possiamo soltanto augurarci che ci venga dato il via libera il più presto possibile, in quanto vorrebbe dire che il virus è un po’ più sotto controllo, che è poi la cosa più importante”. E’ quanto mai verosimile che altri promoter si facciano sentire a gran voce nei prossimi giorni. E’ difficile, infatti, immaginare, che qualcuno sia disposto a rinunciare alle entrate legate ai biglietti venduti.
Chiara Rainis