Jean Todt ha provato a chiarire la situazione della Ferrari nella controversia che la vede protagonista contro alcuni team.
Questi sono stati sicuramente giorni complicati per Jean Todt. La FIA, infatti, si trova a gestire l’emergenza coronavirus che sta attanagliando tutto il motorsport, ma anche le tantissime polemiche dovute al caso della presunta illegalità della power unit Ferrari. Il francese, infatti, è stato accusato da alcuni di voler favorire il suo vecchio team.
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, Jean Todt ha così affermato: “Accanto alle vittime del virus ci saranno quelle dell’economia. Questa situazione però può diventare anche un’opportunità per ridimensionare i costi dei campionati. Dobbiamo rivedere le cifre al ribasso. Come sempre non c’è l’unanimità sulla strada da prendere. Le nuove vetture sono state pensate per ridurre i costi sul lungo termine oltre che per migliorare lo spettacolo”.
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Jean Todt chiarisce la posizione dei team
L’ex team principal della Ferrari ha poi proseguito: “C’è stato uno scambio di lettere con i team, ma un concorrente (la Mercedes) ha lasciato perdere dopo aver esercitato una certa leadership, per me è un caso chiuso. L’anno scorso c’è stato suggerito da altri concorrenti che la Ferrari stesse interpretando il regolamento sull’utilizzo della power unit in maniera illegale. Abbiamo fatto le nostre verifiche, ho suggerito alle squadre che se non fossero state soddisfatte di fare reclamo, ma non l’hanno fatto. Noi abbiamo manifestato la nostra insoddisfazione nell’interpretazione data dalla Ferrari, loro hanno contestato la nostra posizione. Potevo trascinare la cosa al Tribunale d’Appello e sarebbe durata mesi o anni, ma abbiamo trovato un accordo con la Ferrari“.
Infine Jean Todt ha parlato delle accuse ricevute in questi mesi: “Ho ricevuto accuse allucinanti. Come FIA potevamo non indagare visto che nessuno ha sporto reclamo. Nicolas ha spesso pagato il fatto di essere mio figlio. Ad esempio le Formula E sono prodotte dal suo ex socio, quando ha vinto il bando mio figlio si è dovuto tirare indietro. Penso che a luglio si potrà correre”.
Antonio Russo