Un nuovo ostacolo potrebbe rallentare la partenza della stagione 2020 di F1. Un elemento cardine per le monoposto rischia di non essere pronto.
Con ogni probabilità il nuovo mondiale della massima serie scatterà verso luglio come di recente ipotizzato dal Presidente della FIA Jean Todt, ma per quell’occasione piloti e team potrebbero trovarsi davanti ad un bel problema. L’impossibilità di avere sufficienti gomme a disposizione.
Solitamente Pirelli comincia a lavorare sugli pneumatici con un mese di anticipo rispetto al singolo evento e con più di due se si tratta di una trasferta oltreoceano, ma alla luce dello scarso preavviso che ci potrebbe essere per quanto riguarda il via del campionato, il rischio è quello di trovarsi impreparata. Consapevole del pericolo la Casa milanese ha comunque rassicurato tutti sostenendo di aver già dato avvio alla lavorazione sulle tre mescole che le scuderie sono chiamate a scegliere.
“In circostanze tanto particolari dovremo dimostrarci flessibili e ridurre la durata del processo di fabbricazione. Dovremo inoltre muoverci in anticipo visto che ad oggi le nostre fabbriche stanno procedendo a rallentatore”, le parole del responsabile Mario Isola riportate da F1i.com.
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Va precisato che le “scarpe” di F1 e F2 sono create a Slatina, in Romania, mentre quelle della F3 in Turchia, un aspetto non trascurabile se si pensa alle difficoltà che si potrebbero verificare in dogana. Sorte non migliore potrebbe toccare a quelle confinate in Inghilterra e in precedenza prodotte per i round asiatici di Cina e Vietnam, oltre a quello del Bahrain.
Un secondo intoppo per il fornitore unico del Circus potrebbe presentarsi se Liberty Media dovesse optare per l’ok alle due gare a fine settimane. “La nostra logistica è organizzata per il trasporto di 1800 coperture a manche. Portarne il doppio significherebbe dover usufruire di più camion, container, personale e spazio nel paddock”, ha denunciato il manager milanese.
Chiara Rainis