I team più piccoli vogliono tagliare i budget, la Ferrari insiste ad opporsi. Il rischio è che molte squadre non sopravvivano alla crisi coronavirus
La strada che conduce alla riduzione dei costi della Formula 1 è quantomai accidentata. Nonostante la crisi coronavirus, infatti, i team non sono ancora riusciti a trovare un accordo per una decisione definitiva in merito al tetto ai budget.
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Ad oggi il limite per il 2021 è fissato a 175 milioni, ma i team più piccoli, quelli che sono stati costretti addirittura a mandare in cassa integrazione i propri dipendenti e a tagliare gli stipendi dei piloti e dei dirigenti nel corso di questa quarantena, chiedono un ulteriore abbassamento dell’asticella, anche al di sotto dei 150 milioni di dollari all’anno.
La posizione delle squadre più grandi in merito a questa proposta rimane divisa: mentre la Mercedes sarebbe aperta a discutere questa ipotesi, la Red Bull e soprattutto la Ferrari resistono. “Tutta questa situazione sta precipitando al momento e, onestamente, la colpa è della Ferrari”, ha analizzato l’ex pilota Christian Danner ai microfoni della tv tedesca Rtl. “Alla Ferrari non frega niente delle altre nove squadre. Tutti gli altri team sono costretti a fare tagli perché hanno l’acqua alla gola”.
E, in effetti, tra le squadre ce ne sono diverse a rischio di non sopravvivere: “Non possiamo escluderlo”, ha ammesso il presidente della Federazione internazionale dell’automobile, Jean Todt, “ma spero che non ci ritroveremo in quella situazione. Nello scenario peggiore, la Formula 1 come la conosciamo oggi non sarebbe più possibile. Perciò ora è un momento per pensare, per rimettere in ordine i valori, per stabilire delle priorità. Per la prima volta ci stiamo rendendo conto di quanto siamo vulnerabili”.
Nonostante questa situazione estremamente grave, è arrivata un’altra fumata nera: “Giovedì abbiamo incontrato solo i team più grandi”, ha proseguito Todt ai microfoni della rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport. “Il meeting cruciale si sarebbe dovuto svolgere venerdì, ma l’abbiamo rinviato alla settimana prossima. Meglio aspettare una settimana in più e ottenere un miglior risultato”. Sempre che si riesca a convincere la Ferrari.
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