Shinichi Sahara, Project Manager del team Suzuki, parla di un favore ai costruttori europei in merito al congelamento tecnico preannunciato dalla Dorna.
Per salvaguardare i bilanci dei team MotoGP Dorna ha deciso di congelare motori e aerodinamica fino alla fine del 2021. Un approccio pragmatico per i budget che subiranno drastici tagli, ma da parte giapponese fanno sapere che questo è un favore verso i costruttori europei.
L’allarme Coronavirus sta affliggendo tutto il mondo, ma l’allarme è più elevato in Europa, dove si contano i maggiori danni economici e in termini di vite umane. I tempi sono difficili, si preannuncia una crisi economica senza precedenti, di conseguenza lo sport passa in secondo piano. Tuttavia, il futuro del Motomondiale deve essere preservato.
Shinichi Sahara, Project Manager del team Suzuki in MotoGP, fa il punto della situazione: “È tempo di combattere, anche se non siamo in pista. Dobbiamo mostrare solidarietà, pazienza e superare insieme questa prova”. Una strategia concretamente efficace è quella del congelamento tecnico in MotoGP: “È un gesto verso i produttori europei che sono maggiormente colpiti da questa situazione In effetti, siamo nella stessa barca in termini di sviluppi, il livello sarà uguale tra noi. Ad esempio, abbiamo alcune idee ma al momento non possiamo lavorarci sopra”.
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Emergenza ‘soft’ in Giappone
Infatti in Giappone i tre costruttori hanno fabbriche aperte e continuano a lavorare. “Sembra che le cose stiano andando meglio in Giappone che in altri paesi”, ha aggiunto Sahara. “Fortunatamente ad Hamamatsu, dove ha sede la nostra sede, ci sono poche infezioni. Ma dobbiamo stare molto attenti. Pertanto, i Giochi olimpici sono stati rinviati e si parla anche di fare lo stesso per il Gran Premio della MotoGP. Tutto è stato fermato e dovremo essere certi di aver superato il momento critico”.
Per il team Suzuki è una brutta tegola, proprio quando Alex Rins e Joan Mir sembravano avere tutte le carte in regola per fare bene in questo Mondiale. Non resta che attendere , si ripartirà tutti da dove si è finito: i test invernali a Losail.