L’idea avanzata dall’organizzazione della Formula 1 di concentrare in appena sei mesi fino a 18-19 Gran Premi è considerata “assurda” dagli ex piloti
Sono attualmente nove i Gran Premi della stagione 2020 di Formula 1 già cancellati o rimandati, e ora sembra che i prossimi siano destinati ad essere Silverstone e il Paul Ricard. “Vedo che Wimbledon (il torneo di tennis, ndr), che era previsto una settimana prima di Silverstone, è già stato annullato”, ha commentato l’ex pilota Christian Danner ai microfoni della tv tedesca Rtl. E anche gli organizzatori del Gran Premio di Francia hanno ammesso che “ogni scenario”, compreso il rinvio, è attualmente allo studio.
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“Sospetto che la stagione partirà più avanti”, prosegue Danner, “e spero davvero che questo accada, non solo per i tifosi ma anche per la sopravvivenza dei team”. L’idea avanzata dagli organizzatori del campionato sarebbe quella di un calendario concentrato nella seconda metà dell’anno, che si potrebbe spingere fino al prossimo gennaio, e comprendere fino a 18 o 19 Gran Premi.
Ma c’è anche chi non crede a questo scenario: “Sarebbe un ritmo così intenso che non so come potrebbe funzionare”, ha dichiarato l’ex pilota finlandese JJ Lehto ai microfoni del quotidiano Iltalehti. “I piccoli team hanno davvero l’acqua alla gola, adesso anche più di prima. Ci sono alcuni team che hanno dei budget strettissimi ormai da parecchie stagioni”.
Ed un calendario fatto di gare a ripetizione metterebbe a dura prova le risorse delle squadre più piccole: “Credo che uno dei problemi principali sia che non hanno abbastanza personale e usano sempre gli stessi dipendenti”, prosegue Lehto. “Questi ragazzi avranno molto più lavoro da fare e responsabilità finanche superiori a quelle dei grandi team. Bisogna ricordarsi che molti di loro hanno anche delle famiglie. Anche se ci sono tanti giovani, molti hanno figli. Ora improvvisamente dobbiamo dirgli che resteranno lontani da casa per metà dell’anno. Sono sempre stato dell’opinione che sedici gare siano sufficienti per un campionato del mondo. Ma in una situazione del genere, quindici Gran Premi in sei mesi sarebbero assolutamente assurdi”.
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