Lewis Hamilton è stato il pilota più critico verso l’avidità della Formula 1, ma per ora non ha dato il buon esempio: lo attacca Nico Hulkenberg
Quando la Formula 1 tentava disperatamente (e inutilmente) di scendere in pista per il Gran Premio inaugurale della stagione 2020 in Australia, uno dei piloti più critici nei confronti di questo maldestro tentativo degli organizzatori fu proprio Lewis Hamilton: “Tutto in nome del dio denaro”, attaccò il campione del mondo in carica. “Non aggiungo altro, ma non credo di dover nascondere la mia opinione”.
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Sembra una vita fa, per quanto rapidamente si è evoluta la pandemia di coronavirus, ma era solo il mese scorso. Da allora il massimo campionato dell’automobilismo si è bloccato, la maggior parte dei team ha mandato in cassa integrazione i propri dipendenti e anche i piloti di Renault, Racing Point, McLaren, Haas, Williams e altre squadre hanno accettato di tagliarsi lo stipendio.
E Hamilton, invece? Lui, per ora, non avrebbe invece seguito il loro esempio. Un comportamento che stride con le dichiarazioni pronunciate di fronte al mondo a Melbourne. Tanto che un suo ex collega, Nico Hulkenberg, ormai da questa stagione fuori dalla Formula 1, lo invita apertamente a far seguire i fatti alle parole.
“Per me è facile commentare perché non mi riguarda”, ha ammesso Hulkenberg ai microfoni della rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport. “Ma credo che i piloti debbano dare un sostegno alle loro squadre, specialmente se sono in lotta per la sopravvivenza. Anche i calciatori hanno rinunciato a parte dei loro salari. Non dare l’esempio sarebbe ingiusto nei confronti degli altri dipendenti delle squadre che stanno pagando il mutuo e sono in rosso. Chi guadagna di più e ha le spalle più coperte dovrebbe essere più generoso. Questo riguarda prima di tutto i piloti. Lewis può dimostrare ora quello che intendeva quando parlava di ‘dio denaro'”.
Per quanto lo riguarda in prima persona, Hulkenberg sta invece cercando di rientrare in F1, ma l’attuale stato di blocco delle gare complica in maniera notevole la sua ricerca di un sedile: “Di sicuro la situazione ora non segue il ritmo normale”, ha proseguito. “Il mercato piloti è fermo e, senza gare, nessuno si può distinguere, né in positivo né in negativo. Siamo nel limbo”.
Una delle possibilità è che le squadre congelino semplicemente le loro attuali formazioni e i relativi contratti e li prolunghino fino al 2021. Una notizia che per Hulkenberg significherebbe la certezza di rimanere in panchina: “Al momento sono solo speculazioni, è impossibile prevedere come andrà. La situazione è nuova per tutti. Se il mondo ricomincerà a girare e la stagione partirà, si presenteranno molte questioni. Quindi non mi resta che guardare come andrà e sperare di essere l’uomo giusto al posto giusto”.
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