Aleix Espargarò accantona le passate scintille tra lui e il suo compagno di squadra alla Aprilia, Andrea Iannone, e si schiera al suo fianco nel caso doping
Aleix Espargarò difende il suo compagno di squadra Andrea Iannone. In una lunga intervista concessa a Ernest Riveras e Izaskun Ruiz, il pilota spagnolo della Aprilia ha preso le parti del suo vicino di box, attaccando in maniera esplicita le autorità per il modo in cui hanno gestito le accuse e il processo nei confronti del Maniaco.
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“Questo argomento mi mette in grande confusione”, ha spiegato Espargarò. “Quando sono state diffuse le accuse di doping avevano chiesto una condanna a quattro anni, poi l’hanno ridotta senza spiegare il motivo. Penso che il caso sia stato gestito molto male, perché alla fine bisogna spiegare se un accusato è colpevole o meno, non lo si può lasciare per così tanto tempo in sospeso”.
Aleix ha preso dunque le parti del centauro di Vasto e gli ha fatto pervenire anche personalmente il suo sostegno: “Quando è arrivata la notizia mi è dispiaciuto molto. Credo di averne parlato con lui a Natale. Non ne sapeva assolutamente niente, nessuno gli aveva spiegato nulla e penso che sia stato un comportamento molto brutto. Io ho cercato di tirargli su il morale”.
Le incomprensioni tra due personalità distanti come quelle di Espargarò e Iannone, che pure in passato avevano alzato la tensione interna al box Aprilia, fanno dunque ormai parte del passato: “Ho sempre avuto un buon rapporto con i miei compagni di squadra”, prosegue Aleix. “Andrea ha un carattere leggermente diverso dal mio, ma quando ha firmato con la Aprilia ho fatto personalmente i complimenti ad Albesiano (direttore tecnico, ndr). Credo che sia un pilota molto talentuoso e veloce”.
L’ultimo scontro avvenne in Qatar alla presentazione della nuova RS-GP, quando l’iberico non gradì il fatto che i vertici della squadra attribuirono tutti i meriti della neonata moto a Iannone. “Non ero d’accordo con quanto avevano detto, perché non era vero e ci vuole più collaborazione. Lui ha corso per tutto l’anno con un assetto simile al mio e ha riscontrato gli stessi problemi, dava le stesse indicazioni agli ingegneri. Quelle parole erano ingiuste non solo verso di me, ma verso tutto il reparto tecnico e anche verso il collaudatore Bradley Smith. Ma quel problema lo abbiamo già risolto”, conclude Espargarò.
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