Il Coronavirus porterà importanti cambiamenti anche in F1. In particolare sono destinati a sparire gli stipendi da urlo dei piloti.
In effetti i 40 milioni di euro incassati da uno come Sebastian Vettel, ormai da qualche stagione non meritevole di tale cifra, sono eccessivi pure chi ritiene che certi lavori vadano ben pagati. Vero è che il rischio nel Circus è elevato, non solo per quanto concerne la pericolosità in sé dello sport, ma altresì per l’alto rischio di rimanere disoccupati. Tuttavia quanto sta accadendo in questi mesi a causa del Covid-19 non potrà non sconvolgere ogni cosa.
Ecco dunque che sempre più forte si sta facendo la richiesta di tagliare di netto i salari da mille e una notte dei driver. Nella fattispecie a creare più disagio in un momento in cui mezzo mondo sta sprofondando nel nulla economico, senza dimenticare l’allarme sanitario, sarebbero i “cachet” del ferrarista, del sei volte campione della Mercedes Lewis Hamilton e di Daniel Ricciardo, passato dalla Red Bull alla Renault con lo status da big.
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E proprio con un velato pensiero all’australiano reclutato lo scorso anno in squadra, che il manager transalpino ha tirato una stilettata delle sue a chi le corse di F1 le anima, chiamando a gran voce un’interessante introduzione. Un po’ come succederà dal 2021 con il budget cap, per Abiteboul anche il guadagno dei corridori dovrebbe essere limitato.
“Questa crisi ha creato delle circostanze favorevoli all’introduzione di misure finora messe in stand-by. Oggi è quanto mai necessario stringere la cinghia”, ha dichiarato ad Auto Hebdo. “Considerato che i top team dovranno procedere a numerosi licenziamenti in accordo con i’ingresso del tetto di spesa, mi sembra senza senso continuare a pagare i piloti decine di milioni di euro…”, ha buttato lì. Vedremo se la sua proposta sarà accolta dalla FIA e soprattutto se sarà ben accettata dai protagonisti.
Chiara Rainis